1. Un’amica che consola


    Data: 19/10/2019, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: gioialunavera, Fonte: RaccontiMilu

    Il giorno dopo, esco di casa per andare in negozio con quasi mezz’ora ritardo.
    
    Ieri sera, io e Jean abbiamo scopato tanto…e come al solito è stato divino…ma lui mi ha insultato continuamente.
    
    Mentre attraverso le strade parigine alla guida della mia auto, ripenso a lui. Il mio amante. Perché chiamarlo “il mio uomo” mi sembra eccessivo, presuntuoso.
    
    Socchiudo gli occhi sotto il sole che mi acceca e rivedo lui su di me, ieri, nel buio del vicolo. Mi sembra di risentire il suo cazzo che mi penetra…mi sbatte con forza, strofinandosi sulle pareti della mia vagina. Mi dà colpi così violenti che la mia testa sbatte sulla portiera, mi stringe malamente i seni tra le mani, mi chiama puttana, troia, e piange e mi scopa, mi scopa, e sento l’orgasmo che arriva senza dolcezza, prepotentemente…
    
    Mi riscuoto dai miei pensieri quando un automobilsta dietro di me dà una sonora strombazzata di clacson. E riparto.
    
    Eccomi in negozio. Sono in ritardo di tre quarti d’ora. A testa bassa entro e cerco di guadagnare il mio spogliatotio, ma incrocio la direttrice, madame Ateuil. Mi squadra con severità e io le chiedo scusa, sollevando lo sguardo…e lei vede i miei occhi e il rimbrotto le muore in gola.
    
    “Vera…cos’è successo?”. Non ho idea di cos’abbia il mio viso, di cosa mostri il mio sguardo, ma non aspettavo altro che questo: una voce amica, qualcuno che mi dimostrasse interesse.
    
    Crollo davanti a madame Danielle e mi metto a piangere. Lei mi prende per le spalle e mi spinge nel ...
    ... suo ufficio. “Niente scene in pubblico”, dice a denti stretti, indicandomi una coppia di mezza età davanti al banco dei diamanti.
    
    Entro nel suo ufficio che ormai piango senza ritegno. Lei mi accarezza le spalle, i capelli, mi porge un fazzoletto, mi fa sedere sul largo divano rosso. E mi chiede cos’è successo…e io comincio a raccontare. Snza remore, senza vergogna. Non mento. Trascuro i particolari più scabrosi, ma le confido quasi tutto. Lei ascolta, mi accarezza i capelli, mi abbraccia. Poi comincia a parlare, mi dice che gli uomini a volte sono cinici, cattivi. Che spesso mancano di sensibilità, che feriscono anche chi amano, senza accorgersene. Mi parla con voce dolce, mi sorride. “A volte il sesso per loro è la priorità – mi spiega –e i sentimenti vengono dopo. Povera piccina…devi crescere, li devi ancora capire gli uomini”. Parlando con lei mi sento bene, coccolata, compresa.
    
    Mi rilasso, appoggio le spalle sulla spalliera del divano, mi sciolgo i capelli imbrigliati nello chignon. E parlo, mi sfogo, sempre accarezzata coccolata da madame Danielle….che ad un certo punto mi posa una mano sul ginocchio. Continua a parlare dolcemente, mentre la sua mano sale lungo la mia coscia.
    
    Sento le sue dita bollenti sulla mia pelle calda, che salgono su, fino all’elastico della giarrettiera, e poi la superano, salgono ancora, fino al perizoma leggero, che non riesce a contenere tutti i mie peli pubici. Madame Ateuil fa una specie di soffio con la bocca, “Tu, sempre tutti questi ...
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