1. Adriana cap4


    Data: 18/10/2019, Categorie: Lesbo Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    ... darle un bacio in bocca stanca del suo immobilismo “O vuoi farmi credere che mi hai voluta qui solo per fare delle foto e non del sesso.”
    
    Lei non disse nulla, ma poggiò la macchina fotografica su una sedia, e una volta che ebbe le mani libere mi strinse a sé per ricambiare il bacio, con uno più lungo e sensuale.
    
    “Siediti qui.” mi disse indicandomi la scrivania, sulla quale mi accomodai senza capire cos’aveva in mente.
    
    Zara mi prese con entrambe le mani la gamba sinistra, che mi baciò scendendo da sotto il ginocchio sino alla caviglia, poi mi tolse la scarpa per continuare a farmi sentire le sue labbra su tutto il piede. Quasi istintivamente aprii un po’ le gambe, e lei fece lo stesso giochino con la gamba destra, soffermandosi però più a lungo sul piede, senza mai smettere di fissarmi la passera. Pur trovando molto piacere quello che mi stava facendo, non seppi trattenermi a lungo, così scivolai dalla scrivania per mettermi davanti a lei, e affondare la lingua fra le sue labbra.
    
    Mentre ci stavamo baciando le aprii la giacca che feci cadere a terra, per poi slacciarle il reggiseno che fece lo stesso percorso. Zara aveva due tette a dir poco perfette, una terza che sembrava scolpita nel marmo e che sembravano dire prendimi. Non ebbi quasi il tempo di baciare come meritavano due simili capolavori, che fu lei a togliermi prima la giacca, per poi sfilarmi la gonna, lasciandomi così con le sole calze. Non volendo rimanere più vestita di lei, le slacciai la gonna che ...
    ... cadde a terra, ed infine le abbassai le mutandine che rimasero a metà delle cosce.
    
    “Vediamo se così ti piace.” le dissi tornando a sedermi sulla scrivania, per poterle mettere delicatamente un piede sul seno e l’altro fra le gambe.
    
    Zara iniziò a strusciarsi contro il piede che aveva appena sotto la passera, mentre l’altro le finiva fra le labbra, per ricoprirlo con la sua saliva. Il vederla giocare con le mie estremità era qualcosa d’oltremodo eccitante, forse anche perché era la prima volta che mi succedeva, e ben presto ebbi la voglia di provare quello che sentiva lei.
    
    Senza bisogno di dirle nulla, m’alzai per farla piegare contro la scrivania e potermi quindi chinare dietro il suo bel culo, che coprii di baci prima di scendere lungo tutta la gamba destra. Pur non avendo in alcun modo il feticismo dei piedi, mi sembrò la cosa più naturale del mondo toglierle le scarpa per poterglielo baciare dalla punta delle dita al tallone. Fu lei a sedersi per permettermi di prenderle l’altro piede, toglierlo dalla scarpa, e portarmelo sulla passera. Zara passò più volte il piede fra le mie gambe per poi portarlo davanti alla mia bocca, mentre l’altro ne prendeva il posto.
    
    “Mio Dio ma sei un demonio !” le dissi in preda ad una fortissima eccitazione.
    
    “Te lo do io il diavolo !” mi rispose scendendo dalla scrivania.
    
    Come una furia mi spinse con la faccia contro il muro, per poi afferrarmi un seno con una mano, mentre l’altra di fatto s’impadroniva della mia passera. Zara non ...