1. Lettera da un’amica


    Data: 14/10/2019, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Questa &egrave la mia storia, perché trovo quest’episodio così ammaliante, avvincente e piacevole, in quanto era da qualche tempo che non pensavo più a questi avvenimenti e che non trovassi d’altronde ragazze interessanti. Ho cominciato ad andare alle feste, ai festini, a casa dei compagni di scuola, dove s’incontravano altri ragazzi anche più grandi in cui all’inizio si formavano i gruppetti di ragazze e di ragazzi, poi si smorzavano le luci, si ballava e alla fine non c’era più un posto libero su d’un divano per accomodarsi, perché erano pieni di coppie abbracciate nei modi più estrosi e stravaganti, da ultimo due o tre coppie di solito sparivano.
    
    In questo modo ho iniziato a conoscere i ragazzi: i primi baci, le iniziali insinuazioni e i pettegolezzi tra ragazzine dove t’aveva appena messo le mani il più carino della scuola, perché anch’io cercavo le mie prime esperienze: i baci con la lingua, le mani che s’intrufolavano sotto il reggiseno e che si muovevano sui miei capezzoli larghi, perché quei gonfiori e quelle protuberanze tra i calzoni m’incuriosivano, ma che non ardivo trattare né osavo affrontare, tra le mille storie raccontate da quelle che si volevano far passare per le più competenti ed esperte. I più arditi e i più spavaldi in conclusione, che riuscivano a infilare le mani sotto la gonna, giacché con quelle mani inesperte e maldestre cercavano d’arrivare all’oscuro argomento e al bramato tema dei discorsi maschili. In definitiva, a me questi contatti ...
    ... piacevano e anche se non mi donavano i brividi che provavo accarezzandomi da sola, o quello che avevo provato con Claudia, perché volevo andare francamente fino in fondo.
    
    Pochi mesi dopo mi sono messa insieme anch’io con Luca, per il fatto che era un mio compagno di classe e a pensarci bene adesso mi rendo conto che non aveva proprio nulla in comune, dato che la mia era solamente una leale e sincera curiosità. I baci, le feste nei posticini distanti e solitari sono continuati, finché a primavera inoltrata lui m’aveva detto che voleva fare l’amore con me. Io in quella circostanza ho accettato quasi subito e per farla breve ho perso la verginità. Quello era il vero motore e l’autentico stimolo che mi spingeva, in quanto ricordavo ancora le parole di Claudia che m’interrogava piuttosto in maniera piuttosto incuriosita:
    
    ‘Dimmi, allora sei ancora vergine?’.
    
    Per me era stata quasi una perenne presa in giro, in quanto mi volevo liberare da questo fardello, grata e riconoscente però anche della piacevole differenza che avevo trovato tra la mia e la sua vagina, dal momento che il ricordo di quel caldo e umido pertugio che avevo esplorato e tutto questo naturalmente l’ho capito molti anni dopo. Allora, invero, mi sembrava di dover fare quello che eseguivano anche le mie amiche, perché a ben vedere, ho sì perso la mia verginità, malgrado ciò non &egrave stato un granché come esperienza. Tutto sommato ho provato più dolore che piacere, in quanto m’aspettavo di certo qualcosa d’esclusivo ...
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