1. Il bello addormentato nel bosco - 1


    Data: 08/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... che lui era il principe ereditario e poteva fare quello che voleva; si rivestì in fretta, senza guardare nessuno dei due, poi si avviò per scendere la scala. Si voltò, mettendo il piede sul primo gradino.
    
    “Non ditelo a nessuno.”, intimò con tono involontariamente truce e prese a scendere.
    
    Passarono alcuni giorni, durante i quali il principe seguì scrupolosamente le lezioni che gli istitutori gli impartivano; andò nel retrocucina a spulzellare un paio di servette nuove; si esercitò nell’uso della spada e insomma si dedicò scrupolosamente a tutte quelle attività che si addicevano ad un giovane principe.
    
    Ma, ahimé, il ricordo dell’uccello baldanzosamente turgido del giovane stalliere continuava a tornargli nella mente, quando meno se lo aspettava. Anche molle era decisamente grosso… decisamente affascinante… Che si provava a tenerlo in mano? Doveva essere bello, visto quanto l’altro era felice. E quanto siero gli era uscito…
    
    La voglia di rivederlo si faceva sempre più forte, proprio mentre cercava in tutti i modi di reprimerla: insomma, era un stalliere!
    
    Finché un giorno non resistette e, sgusciato fuori dal palazzo nell’ora del riposo pomeridiano, si diresse verso le stalle. Lo vide subito, entrando, che stava accudendo un cavallo. Si fermò, sentendosi ad un tratto turbato; anche l’altro lo vide e lo guardò senza parlare. Poi Carlino si diresse alla scala e salì sul soppalco, sedendosi su un mucchio di fieno. Non passò molto, che la testa dello stalliere sbucò ...
    ... dall’orlo della botola. Si fissarono, poi il giovane finì di salire e gli si avvicinò, ponendoglisi davanti, immobile, con le braccia penzoloni sui fianchi.
    
    “Vostra Altezza…”, mormorò.
    
    “Fammelo vedere…”, disse piano Carlino, senza guardarlo.
    
    Lo stalliere si slacciò le braghe, se le lasciò scivolare alle caviglie ed esibì al principe le sue parti intime senza alcuna vergogna.
    
    Penzolava ancora molle il suo cazzo, ma era grosso, carnoso. Il principe lo ammirò a lungo, poi allungò la mano e lo prese, prima soppesandolo e poi stringendolo: era stranamente morbido e caldo.
    
    Lo stalliere rabbrividì al contatto e l’uccello rispose immediatamente , inturgidendosi nella mano del principe che lo stringeva. Ma ecco che, sollevandosi, mostrò lo scroto, che gli pendeva dietro. Senza rendersene conto, il principe allungò l’altra mano e carezzò la borsa tirata in basso dal peso dei grossi coglioni.
    
    Alla piacevole sensazione, l’arnese dello stalliere si tese, provocando una sgorgata di sugo, che prese ad allungarsi verso terra con un lungo filo traslucido.
    
    Come in preda alla curiosità, Carlino continuò a dedicare tutta la propria attenzione a quel bel cazzo.
    
    “E’ più grosso del mio…”, mormorò d’un tratto.
    
    “E’ perché sono più grande di Vostra Altezza: quando avrete la mia età, anche il vostro sarà grosso, forse più del mio.”
    
    “Dici davvero?”
    
    “Per l’età che avete, è già notevole: l’ho visto bene l’altro giorno.”
    
    “Vuoi vederlo ancora?”
    
    “Ne sarei felice… e se ...
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