1. Emigranti 3


    Data: 30/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... un albero e piegai leggermente il busto in avanti quasi per dargli un migliore accesso al mio culo. Sentii che abbassava la cerniera del pantalone e poco dopo avvertii la frescura del cazzo che si apriva la strada tra le mie natiche, sfiorava il culo e scivolava più giù alla ricerca della vulva.
    
    Capii che intendeva chiavarmi da dietro; infilai una mano tra cosce, raggiunsi la sua mazza e la guidai verso le grandi labbra. Pur avendo già fatto esperienza della sega, mi esaltai ancora stringendo in mano la sua mazza terribile e affascinante: era dura come l’acciaio e, al tatto, morbida come un piumino da cipria, e le vene pulsavano per tutta la lunghezza. Mi strofinò un poco la cappella prima sull’ano poi sulle grandi labbra e infine, guidato da me che non lo mollavo un attimo, si appoggiò all’ingresso della vulva; tutti gli umori che avevo già versato facevano un percorso lubrificato e aperto sicché, nonostante la mole decisamente eccezione del bastone di carne, il cazzo scivolò lentamente e decisamente nella vagina. Lui spingeva poco e a tratti; anzi, sembrava godere a tiralo indietro e tornare a spingerlo dentro, sempre un poco più a fondo, finché, di colpo, la cappella andò a sbattere contro la cervice dell’utero scatenandomi un gemito appena soffocato. Quando il cazzo fu tutto dentro, le sue mani si spostarono dai seni - che aveva continuato a stringere e carezzare - e mi artigliarono le anche: mentre lui spingeva con forza l’inguine contro il mio culo, io spingevo il ...
    ... culo contro il suo ventre per ricevere quanto più cazzo possibile, quanto più godimento possibile.
    
    Andammo avanti per un bel po’ ed io mi godetti con tutta l’anima la penetrazione del cazzo in zone ancora vergini della mia figa: ogni millimetro che il cazzo conquistava della sua penetrazione era un fiume di orgasmi che mi faceva sbrodolare come una sorgente incontrollata. Due o tre volte si fermò, col cazzo rigidamente piantato nella mia figa, e sembrò che ritardasse l’orgasmo o che si concedesse di godere fino in fondo il piacere di chiavarmi. Poi ad un tratto mi sussurrò all’orecchio “Voglio sborrarti dentro: posso?” Gli feci cenno di si con la testa. Con tutte le volte che Antonio mi aveva montato in quei giorni rimanere incinta non era un problema. Si lanciò in un ultimo assalto di inaudita violenza; il cazzo usciva quasi del tutto dalla mia figa e vi rientrava poi con inaudita violenza; ed io lo accompagnavo col culo che si ritraeva e si accostava in sintonia per accoglierlo fino in fondo. “Sborro!!!!” mi urlò ad un certo punto ed io massaggiai con violenza il clitoride che esplose nell’orgasmo più intenso, più bello, più lungo e più sazio che avessi mai avuto: per qualche minuto si trattenne nella figa provata dalla scopata; mi accarezzò con dolcezza le natiche, il seno e il ventre arrivando fino alla figa che titillò lievemente e brevemente mentre il suo cazzo lentamente perdeva un poco di consistenza, pur rimanendo molto grosso; poi, di colpo, lo sfilò ed io sentii ...
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