1. Emigranti 3


    Data: 30/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Emigranti 3
    
    Naturalmente, dopo l’esperienza con Genny, la mia vita matrimoniale non fu più la stessa. Intanto, passavo molto tempo in bagno a titillarmi la figa come avevo imparato; e mi procuravo orgasmi violenti che a volte rischiavano di essere chiari a tutto il condominio per le urla che lanciavo sborrando. Di più, avevo appreso - indirettamente e casualmente - che tutta una serie di ortaggi potevano essere utili a sostituire un cazzo in certe funzioni. Il godimento maggiore allora era masturbarmi con una carota, o con uno zucchino o con un cetriolo e poi servirlo in insalata ad Antonio, in maniera che almeno assaggiasse un vago sapore della figa che maltrattava senza farla godere. Perché, in realtà, lui non aveva mosso di un millimetro le sue abitudini: ogni notte mi montava addosso due o tre volte, infilava il cazzo nella figa, sborrava e si addormentava; inutilmente avevo tentato di infilare in mezzo una mano per tentare di stimolarmi il clitoride mentre mi scopava; anche pensare al cazzo di Genny, mentre prendevo dentro il suo, non valeva. Con pochi colpi veloci, arrivava all’orgasmo e se ne andava. Ormai il desiderio di un rapporto convincente diventava quasi necessità fisica.
    
    Purtroppo, Genny non era disponibile. Per scelta categorica e prudenziale, non tornava mai ad incontrare le ragazze che aveva “svezzato” col rischio di creare situazioni pericolose; Donatella fu chiara ed esplicita: se volevo ancora un cazzo, dovevo procuramelo altrove. L’idea di ...
    ... sedurre Nicola non era molto peregrina, ma troppe indicazioni - implicite ed esplicite - segnalavano che era un giovanotto non molto affidabile e, se non c’erano tutte le garanzie di segretezza, era meglio rinunciare. Dalle “voci di piazza” avevo saputo che qualche paesana aveva trovato sfogo con i “forestali”, agenti inviati periodicamente sul territorio con funzioni di controllo; ma le stese voci aggiungevano anche che per qualcuna era finita assai male, quando i paesani se n’erano accorti, soprattutto per l’odio che tutti provavano per i “controllori” che impedivano di andare nel bosco per legna, per frutti o per piccola caccia. L’idea di sedurre un “forestiero” però mi allettava parecchio, pur rendendomi conto dell’enorme pericolo che rappresentava. E, comunque, meglio non pensarci perché non era ancora stagione di controlli e quindi di forestali neanche l’ombra.
    
    Ma, come è noto, spesso il diavolo ci mette la coda; e, una mattina che ero andata per frutti nel bosco intorno al paese, il forestale apparve lì, con la sua bella divisa, mentre pisciava allegramente dietro a un albero.
    
    Ero troppo lontana, quando apparve; e non riuscii neppure a capire cosa stesse facendo; ma l’apparizione mi sembrò quasi un segno del destino e, istintivamente, presi ad ancheggiare mentre mi avvicinavo. “Ciao, bella, dove vai?”“In giro …“ “Scommetto che cerchi frutti vietati” “Frutti?! Che frutti?” Intanto eravamo arrivati ormai a contatto “Quelli che ti fanno così bella e soda” nel dirlo, il ...
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