1. MIlena 2


    Data: 28/09/2019, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    L'aria che tirava nella stanza era di forte imbarazzo.
    
    Era la prima volta che ci ritrovavamo soli io, Carlo e sua madre. E c'erano delle domande rimaste in sospeso, dal giorno in cui Carlo mi aveva chiesto di essere sua moglie. Sua madre cercava di ostentare una sicurezza che non aveva, mentre Carlo ed io neanche provavamo a mascherare l'ansia. Lo feci io: ruppi il silenzio fatto di sguardi, velati da bicchieri che scivolavano nella testa, ancor prima di essere passati dalla bocca.
    
    “Come lo hai accettato?” avevamo preso a darci del tu, non senza qualche difficoltà da parte mia.
    
    “Accettato cosa?” il suo sguardo sfuggevole rivelava che aveva capito benissimo.
    
    “Non fare la gnorri, mamma! Come hai accettato il tradimento di papà?” intervenne Carlo.
    
    “Ma anche come hai potuto accettare che mia madre ed io vivessimo sotto lo stesso tetto tuo e di tuo marito, sapendo quello che c'era stato tra loro?” completai io.
    
    Lei girò il bicchiere nel palmo della mano, volse il capo all'insù, come cercasse in qualcosa di escatologico le parole giuste da pronunciare. Poi, i suoi occhi tornarono su di noi. Era la donna che conoscevo da sempre: altera, ma non presuntuosa. Non c'era acredine, né superiorità nel suo sguardo, come nella sua voce, quando cominciò a parlare.
    
    “Tu, anzi entrambi sapete che non sono del tutto convenzionale, vero?” tacque, soppesando la nostra reazione. “So benissimo che mi guardavi quando lasciavo la porta aperta. E la lasciavo aperta per te, perché ...
    ... tu mi vedessi nuda: se dopo la prima volta non fossi tornato, avrebbe significato che non ti interessavo come donna. Invece sei tornato tante volte. Ed alla fine hai voluto mostrarmi anche a lei. Anche tu hai le tue stranezze.”
    
    “A cosa ti riferisci?” la incalzò Carlo.
    
    “Sei un cuckold, vero? Lo so da sempre. Ed hai trovato una donna che ti asseconda. E la vostra vita e non sarò certo io ad interferire.”
    
    “Stai evitando di rispondere!” subentrai: l'argomento toccato mi metteva in crisi.
    
    “Stavo solo cercando di dare una cornice ai fatti!”
    
    “Vuoi dire che hai lasciato che papà avesse un'amante per... per... sì, insomma! Per ricompensarlo delle tue depravazioni!”
    
    “Io le chiamo inclinazioni naturali: la mia, la tua... Ma non è quello. Tuo padre mi ha accettato sempre per quel che sono e non ha mai chiesto niente in cambio.”
    
    “Allora?”
    
    “Ma davvero non capite? Quando Milena è stata concepita, eravamo in tre nello stesso letto. Sua madre era la mia amante, non quella di tuo padre. Io ero incinta, ma volevo che anche io e lei avessimo un figlio. Abbiamo chiesto a tuo padre di ingravidarla ed è nata lei! È stato tuo padre a dover accettare tutto, non io!”
    
    D'improvviso tornò il silenzio. La verità si era rivelata più traumatica di quanto non ce la aspettassimo. Riempimmo di nuovo i bicchieri, ognuno per suo conto, come volessimo annegarci quello stato di incredulità, di incapacità ad elaborare correttamente l'evoluzione di un rapporto.
    
    Fui io a rompere ancora il ...
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