1. Nella doccia 1


    Data: 26/09/2019, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    Nella doccia
    
    &egrave sabato. La scuola &egrave chiusa. I miei due figli sono a poltrire nel loro letto. Anche gli uffici sono chiusi ed io, noto ed affermata avvocato, sono a casa. Mi presento. Sono una cougar
    
    Ovvero una donna con un fisico da fare invidia a molte mie coetanee ed anche a molte ragazze. Ho 36 anni e le mie misure sono: 90-60-90, (tutta roba mia) alta 176cm, peso 57kg, bionda, capelli corti. Sessualmente sono in astinenza da quanto quello stronzo di mio marito si &egrave fatto accalappiare da una sua collega. Divorziai. Sono già diversi anni che vivo sola con i miei due figli che il giudice mi affidò. Il dramma del divorzio ed i miei figli mi hanno impedito di cercare altre occasioni. &egrave stato duro educarli e crescerli. Sono due splendidi ragazzi. Fisicamente sono come i ‘Bronzi di Riace’; sono due guerrieri dell’antica Sparta. Ne vado fiera e ne sono orgogliosa. In particolare quando andiamo, tutti e tre a fare shopping. Le donne e le ragazze che incontriamo per strada mi guardano con occhi carichi di invidia. Le poverine non sanno che i due miei ‘fustacchioni’ sono miei figli ed io non faccio niente per avvertirle. Al contrario mi pavoneggio e mi comporto come se fossi una donna matura che si accompagna con due splendidi puledri. Il mio comportamento non &egrave limitato solo a quando usciamo. Anche in casa gioco con loro due a fare la loro fidanzata. Il nostro rapporto &egrave cristallino e senza sotterfugi anche se può sembrare equivoco. Sono ...
    ... talmente presa da questo eccitante gioco che non mi accorgo che il più grande, Ivan, ha interpretato il mio modo di fare come un invito ad osare. In strada mi prende la mano e me la stringe; in casa mi sta sempre intorno e non perde occasione per strusciare il suo pube sul mio culo. Spesso mi riempie di baci sulle guance e qualche volta anche sul collo. Poi un giorno mi capita di andare a cercarlo nella sua stanza. Lo trovo che sta disteso, nudo, sul letto e si sta masturbando. Vedo la sua verga inalberata e lui che la sega. Fin qui niente di strano. Diverse volte ho visto, di nascosto, i miei figli menarselo. Il drammatico &egrave quando lo sento invocare il mio nome.
    
    ‘Brenda, mamma, ti amo.’
    
    Immediatamente dopo vedo uno zampillo di sperma fuoriuscire dalla cima del suo cazzo; sta eiaculando e quella esplosione di piacere &egrave a me dedicata. Resto sconcertata. Richiudo la porta e corro nella mia camera. Mi chiudo dentro e mi getto sul letto. L’immagine di mio figlio che si masturba invocando il mio nome mi si &egrave fissata nella mente e non accenna a sparire. La prima domanda che mi si presenta &egrave:
    
    ‘Ed ora che faccio?’
    
    I giorni passano ed il pensiero di mio figlio che si masturba pensando a me &egrave diventato un’ossessione. Il guaio &egrave che non lo vedo come un atto irrispettoso nei miei confronti. La colpa &egrave mia. Che il mio primogenito fantastichi di fornicare con me, sua madre, &egrave dovuto al mio comportamento tenuto in casa ed anche fuori ...
«123»