1. Una foto sbagliata cap. 3


    Data: 26/09/2019, Categorie: Etero Autore: Jarko, Fonte: Annunci69

    ... sempre.
    
    Giulio era in confusione, in realtà non era un cattivo ragazzo, in realtà avrebbe voluto che quel giorno, al centro commerciale, Velia si fosse resa disponibile per un incontro, avrebbero passato un'oretta insieme e tutto finiva lì, magari con la possibilità di rifarlo. Invece no, lei lo aveva rifiutato e poi era troppo evidente il suo disprezzo nei suoi confronti e tutto è andato a rotoli.
    
    Cliccò per far ripartire il video.
    
    Una donna, in cucina, era intenta a preparare qualcosa per cena. Giò non era ancora arrivato, aveva avvertito che avrebbe fatto tardi, Velia non aveva idee nemmeno su cosa preparare, stava pensando all'ennesima scusa da dire a Giò, al suo rientro. Le faceva male mentirgli, avrebbe avuto un gran bisogno di lui, sentirlo vicino, poter piangere sul suo petto e sfogarsi per tutto quello che aveva dentro e l'angoscia per quello che l'aspettava anche se, in fondo, la speranza che Giulio non si facesse più sentire, era sempre viva. Lo squillo del telefono la fece scattare dai suoi pensieri, era una notifica di un messaggio in arrivo, Velia sapeva chi era, sembrava quasi se la fosse tirata, smise di sbucciare le carote, si mise a sedere, in cucina, guardando il telefono sul tavolo, aveva la nausea.
    
    -โ€ Cara Velia, è un po' che non ci vediamo, spero tutto bene, mi chiedevo โ€ฆ.. che ne dici di un randezvous domani a casa mia, stessa ora con la figa liscia e vellutata, mi raccomando, mi sono un po stancato di segarmi su quel video, ...
    ... ricordi?โ€-
    
    Il mondo di Velia cominciò a sgretolarsi, piano, come un pugno di sabbia che si dissolve al vento e non ti lascia direzioni da seguire. Proprio così, Velia non sapeva che pesci pigliare e si accasciò sul tavolo a piangere tra le sue stesse braccia.
    
    Giò aprì la porta speranzoso di ritrovare finalmente la sua Velia, quella che le correva incontro con la fame di lui negli occhi, richiuse, chiamò il suo nome, โ€œ- Veliaaa, sono quiโ€- si diresse in soggiorno e si bloccò. -โ€ Amore mio!!! che hai? Velia rispondimi!!โ€- Lei era ancora al tavolo della cucina con la testa tra le braccia raccolte, Giò la raggiunse immediatamente, l'angoscia che non stesse bene, rafforzata dai suoi malesseri di tutta la settimana, la paura che Velia avesse veramente un brutto male, la sofferenza di vederla così, inerme, debole, l'opposto della sua Velia.
    
    Aveva il suo volto, rigato dalle lacrime, tra le mani, la guardava piangere ma lei non diceva nulla e questo lo faceva impazzire. -โ€ Ti prego Velia, dimmi che succede, non piangere, siamo qui, io e te.โ€- Io e te, due parole magiche, io e te, tutto il resto è altro, io e te, tutto si risolve se rimaniamo io e te e con queste due parole si ruppero finalmente le barriere che Velia aveva costruito attorno a se rimanendo sola e lontana da Giò.
    
    Un pianto liberatorio, questa volta sul petto di Giò che aspettava paziente, senza fare domande, ora non servivano, ora serviva sentire Velia sul suo petto e aspettare.
    
    Il racconto di Velia fu lungo e ...