1. Viziando Adam


    Data: 22/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Etero Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    ... io colsi la palla al balzo per essere nuovamente oltremodo gentile con lui. Mi veniva così naturale:
    
    ‘Tu riposati, marmocchio, che sei sicuramente stanco del viaggio, io vado a prendere le tue cose e le porto su, dammi solo le chiavi della macchina!’ di nuovo mi guardò sorpreso ma allo stesso tempo divertito. S’infilò una mano in tasca a mi lanciò le chiavi:
    
    ‘Grazie Lenny, a buon rendere!’
    
    ‘Si, certo, come no!’ pensai. Si stese accomodandosi, guardandosi intorno, prendendo possesso della camera che, nell’arco di un istante, aveva cessato di essere mia.
    
    ‘Credo proprio che mi piacerà stare qui!’ mi sorrise contento, rassicurato dal fatto che certi schemi comportamentali del passato funzionavano ancora alla grande.
    
    Scaricare la macchina non fu cosa da poco, si era portato dietro un arsenale di roba e mi ci vollero tre o quattro viaggi per portarla su tutta. Ogni volta che entravo in camera per appoggiare i suoi borsoni in un angolo, lui non faceva altro che guardarmi con le braccia incrociate dietro la testa, gli auricolari nelle orecchie, sorridendomi. All’ultimo viaggio entrai in casa che stava parlando al telefono:
    
    ‘..si, si, senza problemi…….. si, lo sta facendo Lenny……. beh, si è offerto lui, non è che l’ho costretto……. si, si, lo so…..’ entrai in camera ‘….senti adesso devo andare, ci risentiamo!’ e chiuse la comunicazione. Mi guardò alzando gli occhi esasperato:
    
    ‘Mia mamma dice che non devi farmi da schiavetto…’ mi disse come fosse una cosa assurda ...
    ... che lei lo suggerisse. Io gli risposi sinceramente:
    
    ‘Ma che sciocchezze, ne sono più che felice!’ non era quello che volevo dire, io intendevo che non mi dispiaceva ospitarlo o aiutarlo con i bagagli ma quello che mi era uscito dalle labbra era ben differente. Lui mi guardò di nuovo un po’ sorpreso ma sempre più divertito, poi mi confuse di nuovo con quel suo sorriso perfetto e scrollò le spalle, godereccio:
    
    ‘Ok, fico! Hehehe!!’ mi resi conto troppo tardi di quello che avevo fatto. Cercai di cambiare argomento e perlustrai la stanza per trovare qualcosa di cui parlare. Guarda caso notai le Hogan. Con la suola aveva sporcato tutto il copriletto e il mio senso di precisione maniacale m’impedì di tacere.r32; ‘Adam potresti toglierti le scarpe, per favore, stai sporcando la coperta!’ Lui fece una smorfia e mi disse con quell’adorabile faccia da schiaffi:
    
    ‘Aaaaaahhhh sono troppo stanco fratello, potresti farlo tu? Ti pregooooooo!!’ Alzai gli occhi al cielo in esasperazione e sbuffai ma la verità era che non mi dispiaceva affatto e m’inginocchiai sul fondo del letto. Gli slacciai le scarpe luride e consunte e gliele sfilai. I piedi, com’era prevedibile, gli puzzavano di sudore ma ce li avevo più vicini di quanto mai li avessi avuti prima. Lui mugolò lamentoso:
    
    ‘Cavolo, sai che mi fanno proprio male! Mia mamma mi ha fatto scarpinare come un mulo stamattina per aiutarla con quelle cazzo di piante in giardino!’ commentò con nonchalance ruotando le caviglie per sgranchirle. ...
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