1. Che bella l’automobile – 3. il venditore


    Data: 12/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... subito dopo lo racchiusi nella mia bocca calda e umida per renderlo vittima della mia lingua ormai esperta. Le mie labbra rosse lo avvolgevano completamente e la mia gola si cimentava ad accoglierlo saltuariamente al meglio. Chiuse gli occhi, gettò la testa all’indietro e gemette di piacere.
    
    “Azz… Sei così giovane e ci sai fare veramente bene. Shhhh, uuuhhh, siii, aaahhh, che pompinaraaa. Succhia puttana, succhia” e, così dicendo, mi mise una mano sulla testa per accompagnarmi nei movimenti.
    
    La mano sulla testa mi fa sentire ancora più troia e, di conseguenza, ci misi ancora più impegno. Si contorceva dal piacere che gli stavo dando mentre io mi beavo del forte sapore del suo uccello. Qualche volta lasciavo quel prelibato boccone per passare a pettinare con la saliva i peli che coprivano la grossa sacca dei testicoli, ma lui mi afferrava la testa per infilarci di nuovo la mazza sempre più grossa. Ero certo di farmi una ricca bevuta ma mi sbagliavo.
    
    “Voglio farti il tuo culo. Sicuramente sei già aperto, troia come sei”.
    
    Non mi sono lasciato sfuggire l’occasione. Mi sono spogliato completamente dalla vita in giù e mi sono ficcato tra i due sedili, appoggiando la schiena a quello di dietro e le gambe sui poggiatesta anteriori, mettendogli sotto il naso il mio piccolo sederino dal grande buco sfondato.
    
    “Che spettacolo! Che culetto meraviglioso! Voglio spaccartelo in due”.
    
    “Prendimi con forza. Sarò la tua troia”.
    
    “Ti farò male, molto male”.
    
    “Lo voglio, ...
    ... fammi sentire puttana”.
    
    Si tolse la giacca. Affondò il viso tra le mie chiappe per baciarmi e leccarmi lo sfintere che di lì a poco avrebbe sfasciato. La sua barba graffiava la mia pelle più delicata mentre il buco cominciava a boccheggiare per il desiderio. Ci sputò sopra e mi infilò un dito indice senza troppi complimenti. Il dito di un uomo grande, quasi un piccolo cazzo.
    
    “Ti piace eh! Lo vedo che ti piace” e infilò anche un secondo dito, questa volta il medio. Ebbi un sussulto e inarcai la schiena. Li tirò fuori, sputò ancora e li reinfilò di colpo. Emisi un lamento. Si mise a girarli e rigirarli dentro di me.
    
    “Bello. Sei bellissimo quando godi. Adesso sei pronto per qualcosa di meglio”.
    
    Tolse le dita e si sistemò davanti a me. Vidi solo in quel momento le dimensioni paurose che aveva raggiunto la sua mazza. Mi alzò la maglia il più possibile per afferrarmi saldamente il corpo nudo. Si sputò sulla mano e mi guardò minaccioso mentre si spalmava lo sputo sopra ed attorno alla cappella. Fremetti dal desiderio e mi preparai ad essere squartato. Infilò le punte degli indici nel foro e me lo allargò, mentre un pollice ci indirizzava contro quel membro monumentale.
    
    Spinse piano e continuò ad inserirsi dentro di me lentamente, sempre con la medesima pressione. Le mie carni si allargarono per accoglierlo nel miglior modo possibile. Dapprima gemetti, poi lanciai delle piccole grida, poi gridai sempre più forte e, alla fine, quando affondò con un colpo secco, urlai. Un ...