1. Che bella l’automobile – 3. il venditore


    Data: 12/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... via ad esaltarne le lodi. Si, mi piaceva (sia lui che l’automobile, ovviamente) e vidi che anche mia madre era d’accordo.
    
    “Se vuoi puoi provarla. Verrò con te per poter rispondere a qualsiasi tua domanda” mi disse con la sua bella voce virile. Chissà perché ma credetti che la frase nascondeva una qualche proposta. La mia solita allucinazione erotica!
    
    “Ti piace? A me piace, ma deve piacere a te. Trovo che il colore è bello e ti permette di riconoscerla in un parcheggio, in mezzo a tutte queste auto bianche e grigie che ci sono in giro. Non trova?” disse mia madre rivolta al venditore, che annuì.
    
    “Si, mamma, mi piace”.
    
    “Bene. Allora, Paolo, provala pure. Io torno a casa perché ho da fare. Se decidi di prenderla, lei può fermarla, vero? Domani passerò io e concluderemo la vendita”.
    
    “Si, signora. Non si preoccupi. Se il ragazzo deciderà di acquistarla, avrò cura di fermarla e ci rivediamo domani”.
    
    “Ok. Io vado e (rivolta a me) mi raccomando, fai vedere quanto sei bravo a guidare” e si allontanò.
    
    “Prego, sali alla guida. Fammi vedere se sei veramente bravo” e mi aprì la portiera, come si fa con le donne od almeno, con quel gesto, io ebbi la sensazione di sentirmi donna. Non solo, ma anche questa volta mi sembrava di aver recepito un invito particolare. Poi fece il giro per entrare al posto del passeggero, non prima di aver avvertito un altro venditore che si sarebbe allontanato per un giro di prova.
    
    Avviai il motore e partimmo. Mi trovai subito in ...
    ... difficoltà non tanto per il traffico quanto perché gli occhi, oltre che sulla strada, a volte cadevano alla mia destra, al suo inguine che, data la posizione, sembrava che stesse per scoppiare.
    
    “Rilassati. Ti vedo teso. Stai tranquillo. Questa macchina risponde bene. Stai solo attento alla guida, mi sembri un po’ distratto”. Se ne era accorto. Se avesse saputo perché! O forse l’aveva capito? Anche lui mi sembrava un po’ teso… sotto la vita.
    
    “Se vuoi (proseguì), puoi provarla anche su strada sterrata. Non è proprio un fuoristrada ma se la cava abbastanza bene”.
    
    “Allora, possiamo andare verso la campagna?”.
    
    “Si, te l’ho detto”.
    
    Approfittai subito e mi diressi con decisione verso la radura dove avevo perso la verginità e dove sapevo che nessuno ci avrebbe disturbato. Tirai il freno a mano e, senza dire una parola, mi girai a mettergli una mano sulla patta gonfia. Sentii che sotto fremeva un cazzo già mezzo tosto.
    
    “Che aspetti? Tiramelo fuori, ché mi sta facendo male”.
    
    Non lo guardai neanche in faccia. Il mio interesse era indirizzato solo ai suoi attributi virili. Gli sbottonai i pantaloni e tirai giù la lampo. Una grossa cappella violacea faceva capolino dall’elastico dei boxer. Si sollevò quel tanto che bastava ad aiutarmi ad abbassargli i pantaloni e le mutande a mezza coscia. Tutto era coperto da pelo nero, molto folto alla base del cazzo. Era un cazzo fantastico di quasi venti centimetri. E ancora non era al massimo dell’erezione! Lo liberai dalla sua gabbia ma ...