1. La Donna Perfetta - La prima volta di Sasha


    Data: 05/09/2019, Categorie: Trans Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... persona mi ha chiesto una cosa… È importante!»
    
    «Spara!»
    
    «Devi stare zitta!»
    
    «Come scusa?»
    
    «No io… Ahah! Non volevo farti tacere pupa! È quello che devi fare quando sei con lui: stare zitta; silenzio totale!»
    
    «Perché?»
    
    «Tesoro… Non voglio offenderti ma… cazzo, sembri un angelo con la voce di…»
    
    “Di uno scaricatore di porto?” pensai. Ma va! La mia voce era alta, sensuale ma… Da uomo, ovvio! Nonostante mi desse fastidio sentirglielo dire, capivo che quando fai l’amore con una donna sentire un uomo che ti sussurra nelle orecchie ti fa di certo calare la libido.
    
    «OK…Ho capito!» dissi interrompendolo e usando la mano a mo’ di STOP, neanche fossi un addetto al traffico. «Non è un problema; se lui vuole, starò zitta!»
    
    «Mi raccomando gattina, io garantisco per te, fammi fare bella figura!» e gettò 100 euro sul tavolino, quasi dentro alla mia tazza di caffè, poi si allontanò. Fanculo, nemmeno lo conoscevo. Speravo non pretendesse di diventare il mio pappone. Non volevo prostituirmi; certo quei soldi non mi facevano schifo. Ma volevo FARLO, prima di tutto. A 27 anni ero carica come un fuoco d'artificio.
    
    Ma torniamo alla nostra serata: lui si tolse la giacca e la gettò in un angolo. Poi si slegò la cravatta e si sbottonò la camicia, e entrambe andarono presto a fare compagnia alla giacca. Il suo fisico era un po’ ridicolo, con quel pancione che la camicia prima tentava di nascondere. Io mi sentivo molto in imbarazzo mentre lui si toglieva prima le scarpe e ...
    ... poi i pantaloni, rimanendo in calzini e mutande.
    
    Ero sempre seduta sul bordo del letto quando lui si inginocchiò, iniziando a baciare le mie ginocchia coperte da calze di nylon scure. Con entrambe le mani prese la mia gamba destra e tempestò di baci prima il mio ginocchio, poi la gamba e infine la caviglia. Mi piaceva molto ma cercai di non emettere alcun suono. Mi tolse con delicatezza la scarpa, un tacco 12 rosso fiammante taglia 44 e la gettò alle sue spalle. Finì accanto alla sua scarpa di pelle nera. La mia scarpa era molto più lunga della sua. D'altronde lui era molto più basso di me.
    
    Iniziò a succhiarmi le dita e io iniziai a sentire il fastidio del nylon bagnato tra le dita dei piedi appiccicaticce. Poi alzò il suo volto e mi fissò. Mi fece un sorriso smisurato mentre io rispondevo con un risolino imbarazzato e il mio piede che premeva contro i suoi testicoli.
    
    «Sei troppo bella! No, non ci credo che sei un uomo!». Si alzò in piedi, con il mio piede che, strusciando sulle sue mutande, fece sobbalzare come una molla il suo pene duro verso l’alto in maniera comica. Mi prese il voltò tra le dita grassocce, premendomi le guance e trasformando le mie labbra in un “sedere di gallina”.
    
    «le tue labbra carnose, gli occhioni verdi, il nasino a patata… Tu sei una donna vera?»
    
    Imbarazzata, abbassai lo sguardo. Mi sentivo davvero lusingata. Lui fece un risolino e, con impazienza, si tuffò tra le mie gambe. Le sue mani avide raggiunsero la mia schiena. In un attimo ...