1. Racconto di un amica insegnante, la gita, reale.


    Data: 27/08/2019, Categorie: Lesbo Autore: BULLTO76, Fonte: Annunci69

    ... professori!” dicono sottovoce. Meno male: un po’ mi rispettano. Ci sediamo vicini, lui a capotavola e io alla sua destra. È stato galante ad aspettarmi per non farmi entrare da sola in un locale pubblico affollato di studenti invasati. Ci sono anche le altre due quinte liceo scortate da una coppia di professori. Lei la conosco, si chiama Laura ed è una bellissima donna: mora occhi neri e intensi e una bocca che non ti lascia in pace il cervello: perchè ho voglia di baciarla? Perchè vorrei rubargliela? Perchè è come è? Perchè proprio su quella faccia è perfetta? Sono domande che non trovano risposte: essa semplicemente è La bocca. Non bisogna fare altro che prenderne atto. La saluto con un gesto della mano e lei ricambia con un sorriso che mi lascia senza fiato. I suoi denti bianchi incorniciati dalle sue labbra rosee e i suoi occhi che ridono sono veri e propri capolavori della natura. Sono attratta da lei come raramente mi capita. Decido di andarla a salutare da vicino. Chiedo scusa agli astanti e vado. Lei è come sempre cordiale e frizzante. Terminati i convenevoli, le dico che mi piacerebbe fare una passeggiata notturna per Venezia una volta messi a nanna i ragazzi. È entusiasta dell’idea: “Appena sei pronta mandami un messaggino, ok?” Mi dice con la sua bocca dipinta dal dio Eros in persona.”Ok, a dopo.” Rispondo.
    
    Ci incontriamo come due cospiratrici di palazzo nel vicolo semibuio che costeggia l’albergo. Venezia è una macchina del tempo, quando ti ci addentri il tempo ...
    ... si riavvolge alla velocità della luce. Ogni segno, ogni oggetto del tempo attuale, qui sbiadisce, perde importanza, evapora al cospetto della forza di suggestione e del magnetismo di questa città dotata di un’anima.
    
    La luce ci attrae come fossimo due falene che hanno smarrito la strada. Ci ritroviamo in una piccola piazza animata da un artista di strada che gioca col fuoco. I bagliori delle sue fiamme coreografiche si riflettono negli occhi neri di Laura tratteggiandoli di pennellate rosse e irregolari. Sembra una gatta. Non posso fare a meno di prenderle la mano, lei me la stringe subito e infila le sue dita tra le mie. Le mani sono la cosa più intima e sensuale dopo la bocca. Le mani esplorano, conoscono, saggiano, accarezzano.
    
    Siamo convinte di essere invisibili, di essere solo una flebile apparizione per gli astanti. Le nostre bocche si cercano e si trovano in un’epifania di labbra morbide, saliva e desiderio. Le nostre gonne salgono e le nostre mani scoprono pelle e forme. Sento il suo odore di femmina fondersi col mio. Cerco il suo seno piccolo ma perfetto, mentre lei trova la mia natica destra. Siamo sorde e cieche, i nostri sensi sono tutti dentro le nostre bocche e le nostre mani.
    
    Non ci siamo accorte che lo spettacolo igneo è finito e che siamo praticamente in mezzo alla piazza avvinghiate l’una all’altra come l’edera.
    
    Usciamo dall’incantesimo saffico nello stesso istante, ci ricomponiamo alla svelta sotto gli occhi ammirati e stupefatti di un gruppo di ...