1. Meister


    Data: 26/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Pickingyourmind, Fonte: RaccontiMilu

    ... avuto un telecomando fra le mani. Lui cambiava la sua vita. E decideva per lei cosa fare. Come vivere.
    
    Le dita, freneticamente, scivolavano sui tasti per estrarre il testo tanto bramato. Trovò queste poche parole: – Alle 18 recati in Viale Verdi nr. 12, indossa sandali bassi neri, top di seta nero con spalline e gonna bianca lunga al ginocchio, con spacco – . Era sempre così attento ad ogni particolare, pensò, ad ogni dettaglio. Aveva solo due ore per prepararsi e raggiungere il luogo da lui prescelto. Chiese di uscire prima dal lavoro e scappò a casa. Appena arrivata si regalò una doccia rinfrescante per poi indossare gli abiti richiesti ed applicare un trucco leggero, prima di uscire. Conosceva il viale, ma non ricordava cosa avrebbe trovato. La strada aveva tanti negozi, al numero indicato trovò un negozio etnico, – Gazzella – ; aveva visto qualche volta la vetrina passando. Curiosò davanti le vetrine aspettando le 6 del pomeriggio e all’ora indicata entrò. Un intenso odore d’incenso penetrò le sue narici, aspirò piacevolmente il delizioso aroma per cominciare la sua vita parallela, quella in cui era come guidata, nelle mani di chi cercava di donarle le emozioni più coinvolgenti per il suo piacere: fantasticare ad occhi aperti. Vide in terra cuscini di seta variopinti e cangianti sotto i raggi del sole, alle pareti tende da sole, leggere come le nuvole e trasparenti come le onde del mare il cui colore era indescrivibile tanto era particolare, oggetti nei materiali ...
    ... più svariati di ogni foggia a testimoniare una capacità di plasmare la materia senza ricorrere agli utensili moderni, ma solo con la mente e rozzi scalpelli. Lo sguardo si soffermò sulla commessa del negozio, forse la proprietaria, che sorridendo le andò incontro e le chiese: – Desidera qualcosa di particolare? – . Sara non sapeva cosa rispondere, le indicazioni date erano solo per raggiungere il negozio e in che modo vestirsi e non che cosa avrebbe dovuto fare; pensò al Maestro se fosse entrato in negozio, lo avrebbe finalmente visto. Ne ignorava, infatti, ogni dettaglio fisico, poteva essere chiunque. Chissà, forse, poteva essere la donna che la stava servendo. Scacciò quest’ultimo pensiero con un sorriso. Con voce flebile emise un – Sì, cercavo qualcosa di particolare – .
    
    La signora tolse ogni imbarazzo alla situazione sussurrando, – Mi scusi, lei si chiama Sara? – . Un rossore colse la giovane sentendosi chiamare per nome. – Sì – emise flebilmente. – Ho un pacco per lei, allora – aggiunse. – Ed anche una busta, buona serata – , porgendole il pacco e la busta. – La ringrazio, anche a lei – balbettò, imbarazzata per la situazione, uscendo.
    
    Camminò con passo svelto per il resto del viale e si fermò su una panchina poco distante. Chiuse gli occhi, li aprì di nuovo, guardò l’orologio: erano le 18 e 30. Respirò a fondo e aprì la busta.
    
    Annusò la lettera, odorava d’incenso, la lesse soffermandosi di tanto in tanto, come se volesse tatuarla nella sua mente per poterla ...
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