1. Come diventai cornuto. Molto cornuto


    Data: 19/08/2019, Categorie: Cuckold Autore: Maritomao, Fonte: RaccontiMilu

    Essere il capo ha i suoi vantaggi. Uno di questi è che faccio gli orari che voglio, nei limiti del possibile. A volte mi capita di tornare prima. E quando a casa sono solo, chatto. Chatto con altri mariti e parliamo delle nostre mogli. Spesso queste chat finiscono con delle gran seghe. Lascio che dicano su di lei quello che vogliono. Li incoraggio. Più la trattano da troia più mi eccito. Alcune volte mando delle sue foto. Vestita e senza volto, ovviamente. Con alcuni mariti posso dire di aver sviluppato una specie di rapporto di amicizia, anche se amicizia è una parola grossa. Tra questi anche un single di Torino (noi abitiamo in provincia). Uno che si diverte a scopare le mogli degli altri. Quando chattiamo mi racconta delle sue conquiste, e poi finiamo sempre a parlare di cosa farebbe alla mia. E la cosa mi eccita da impazzire. Resta una fantasia molto intrigante, perché so che lei, Sara, da quest’orecchio non ci sente. Lasciarsi andare, con me, si lascia andare. Ma spingerla oltre non se ne parla neppure. Tutte le volte che ho provato non dico a proporle qualcosa di trasgressivo, ma di accennare alla lontana qualcosa si è finito col litigare. E allora concentro le mie fantasie così, in chat.
    
    Una notte, mentre lei dorme e io mi sono fermato a finire un paio di cose di lavoro, la chat col singolo di Torino prende una piega diversa: dopo essermi segato leggendo le sconcezze che lui diceva su di lei, parliamo della mia sicurezza sul fatto che lei non acconsentirebbe mai a ...
    ... scopare con un altro uomo. Ribadisco questa mia certezza raccontandogli che lei fa la cassiera in un iper mercato, e che a volte torna a casa, incavolata nera, perché qualcuno ha fatto un po’ il pappagallo con lei. Figurarsi aprire le gambe per un altro. Conviene con me che non ci sono margini per combinare qualcosa. E mi dice anche che gli piacerebbe vederla dal vivo: mi lancia una sfida, praticamente. Io, sicuro del fatto mio, gli dico dove lavora, e anche il turno che fa il mercoledì successivo, cioè il giorno che lui, single impenitente, potrebbe avere libero per fare la spesa. Ci salutiamo. Prima di andare a dormire vado in bagno, e mi sego ancora.
    
    Passo i giorni che mi separano da mercoledì senza troppi patemi. E poi quel giorno arriva. Lo vivo con una sorta di eccitazione che non mi abbandona. Quando torno a casa le chiedo come è andata al lavoro, come faccio sempre. Lei dice che un pensionato ha cercare di attaccare bottone alla cassa, e che lei gli ha fatto capire, anche in modo brusco, che era meglio che si levasse di torno, che c’era gente. «Hai capito – penso io – Lo scopatore torinese non solo ha fatto buca, ma era pure un vecchio», e mi rendo conto che, in tutte quelle sere, mi ha raccontato un sacco di palle sulle sue avventure.
    
    Qualche ora dopo lo becco in chat. Mi racconta subito che l’ha vista, le ha parlato. Mi descrive le scarpe che aveva e quei pochi dettagli dell’abbigliamento che si potevano distinguere da sotto la divisa che tutte devono portare. ...
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