1. Lezione serale (capitolo 4)


    Data: 14/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Marina Mia, Fonte: EroticiRacconti

    ... troppo corta, pensai di toglierlo quando, all’improvviso, si aprì la tenda del camerino e la commessa, con voce tranquilla mi disse:
    
    “Certo qui non riesce a guardarsi bene, le conviene venire qui fuori, ci sono specchi a distanza giusta che le permettono di osservarsi senza problemi.”
    
    Non volevo contraddirla, per cui la seguii all'esterno e mi guardai a uno degli specchi posti alla giusta distanza. Il vestito era bello, sì, ma era davvero corto, almeno dal mio punto di vista. Lo dissi alla commessa.
    
    “Ma sta scherzando – mi disse sorridendo – secondo me è invece anche troppo lungo. Il suo corpo e le sue gambe hanno bisogno di essere valorizzati, non di essere nascosti. Forse con delle scarpe col tacco un po’ più alto sarà perfetto, anche se io lo preferirei comunque più corto.”
    
    Mi girai verso di lei e la guardai quasi con meraviglia, ma non dissi nulla, anzi mi guardai ancora allo specchio per osservarmi meglio.
    
    “Metta queste – disse la commessa porgendomi delle scarpe col tacco altissimo, molto più alto delle mie – vedrà come si valorizzerà tutto l’insieme.”
    
    Mi indicò una sedia dove avrei potuto sedermi per cambiare le scarpe. Mi sedetti e lei mi si accovacciò ai miei piedi aiutandomi, proprio come una perfetta commessa.
    
    Quando mi alzai mi sentii immediatamente più alta, era una sensazione strana, ma, in ogni caso, piacevole.
    
    Mi specchiai e rimasi quasi a bocca aperta. Certo la mia figura si slanciava ancora di più, ma la gonna era salita ancora un ...
    ... po’. Credo che iniziai ad arrossire perché sentivo le mie guance farsi più calde.
    
    “Lo vede che avevo ragione? – proseguì la commessa – Ora sì che il suo corpo inizia a valorizzarsi e le sue gambe a slanciarsi ancora di più. Certo sarebbe stato meglio una gonna più corta, ma si può sempre rimediare.”
    
    “Ancora più corta? – dissi con meraviglia – Non ho mai portato abiti così corti né tacchi così alti, mi vergogno un po’.”
    
    “Ma via, cosa dice – incalzò – io sarei orgogliosa di avere un fisico come il suo. Inoltre vedo che ha già degli ammiratori.”
    
    Finì la sua frase indicandomi con lo sguardo l’interno del negozio dove qualche uomo mi osservava quasi con piacere.
    
    Avrei voluto correre in camerino e ricambiarmi, ma la solita vocina mi fermò.
    
    “Non fare la stupida, resta qui e fatti ammirare, lo so che piace anche a te e anche la commessa se n’è accorta.”
    
    Un leggero sorriso comparve sul mio viso, un sorriso che non passò inosservato alla commessa.
    
    “Lo vede che avevo ragione – disse – a ogni donna piace essere ammirata, specialmente a una donna bella e sexy come lei.”
    
    A quelle parole mi misi a ridere e con me la commessa. Pensai che fosse una gran furbacchiona e che ci sapesse fare con le clienti, ma a me piaceva quel suo modo di fare, per cui seguii i suoi consigli.
    
    Quella sera comprai quel vestito, un paio di gonne più corte, due paia di scarpe e anche dell’intimo molto frivolo, compresi due perizoma quasi inesistenti.
    
    Tornai a casa allegra, con la vocina ...