1. Lezione serale (capitolo 4)


    Data: 14/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Marina Mia, Fonte: EroticiRacconti

    ... sorriso davvero simpatico e accattivante.
    
    Le chiesi della mia commessa e mi rispose che era in ferie per un breve periodo, che sarebbe tornata più o meno tra una decina di giorni e che sarei dovuta ritornare per trovare lei.
    
    Per la verità non me la sentivo di lasciar passare altri dieci giorni. Ero uscita per guardare e magari acquistare qualcosa di nuovo e non volevo perdere l’occasione. Le chiesi se fosse libera e, al suo sì, le chiesi di consigliarmi qualcosa per rimodernare il mio guardaroba. Nulla di molto costoso, ovviamente, ma tanto per avere qualcosa di nuovo da indossare.
    
    Si mise subito a mia disposizione facendomi girare tra gli stand pieni di vestiti, gonne, camicette davvero molto belle. Mi fermai un attimo a guardare delle gonne di cotone molto leggero e molto signorile, proprio del tipo che si addiceva al mio carattere.
    
    “Mi permetta – mi interruppe la commessa – per lei ci vorrebbe qualcosa di più allegro, qualcosa che faccia risaltare il suo fisico. Lasci perdere queste cose così serie, io le consiglierei qualcosa di più giovanile, di più allegro appunto.”
    
    Senza pensarci su le chiesi di farmi vedere qualcosa, così mi portò vicino uno stand di gonne, camicette e vestiti di vari colori, c’era qualcosa anche di blu, di nero, di bianco, ma di un taglio e di un design che sarebbe stato benissimo ad una ventenne, non certo a me.
    
    “Non deve buttarsi giù – mi disse la ragazza – lei ha tutti i numeri per non sfigurare, anzi molte giovanissime ...
    ... perderebbero tantissimi colpi con lei.”
    
    Le chiesi di mostrarmi qualcosa da indossare per andare a scuola, dove insegnavo, qualcosa di moderno, leggero e sobrio al tempo stesso.
    
    “Con il fisico che si ritrova – riprese la commessa – farà sicuramente girare la testa ai suoi alunni, specialmente ai più grandi!”
    
    Chinai la testa e cercai di evitare di guardarla negli occhi. Sentii le guance farsi di fuoco e immaginai di essere arrossita.
    
    “Credo di aver visto giusto – continuò – sicuramente la guarderanno e cercheranno di indovinare cosa c’è sotto i suoi vestiti. Io sarei portata a consigliarle qualcosa di più frivolo, qualcosa che li renda felici di averla come insegnante. Insomma valorizziamolo questo corpo così ben fatto.”
    
    Così mi mostrò dei vestiti molto belli, per la verità, ma anche molto corti, forse non eccessivi, ma certamente più corti di quelli che mi permettevo anche d’estate per il mare.
    
    Mi invitò a misurarli senza problemi, per primo mi propose un vestito con corpetto aderente, abbottonato dal collo alla vita e con la gonna plissettata che, a vederla, mi sembrava davvero corta. Comunque accettai il suo invito e entrai nel camerino per cambiarmi.
    
    Mi spogliai e misi quel vestito, cercando di guardarmi allo specchio per vedere come mi stesse. Certo il vestito era molto bello e anche la stoffa era davvero di ottima fattura, ma lo specchio troppo vicino non mi dava la possibilità di guardarmi bene. In ogni caso la gonna quasi a metà coscia mi sembrava davvero ...