1. La novizia conosce il sesso


    Data: 25/11/2017, Categorie: Autoerotismo Lesbo Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... suor Carlotta, io voglio sapere il segreto, basta che poi la notte non mi lasciate sola! – dissi, quasi pregandola. Così mi rassicurò di stare tranquilla e che ci saremmo riviste alla sera.
    
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    Poco dopo le nove ero già a letto trepidante e sperando che la donna non si fosse dimenticata della promessa. Dopo poco però la sentii entrare, chiuse la porta a chiave. La sentii rumoreggiare mentre andava nel bagno, poi biascicare qualche verso, probabilmente le orazioni della sera. Alla fine, pian piano, entrò nel mio stanzino e si avvicinò al letto, la vidi controllare se dormivo.
    
    – Schhh, schh… sorella! – sussurrai per farmi sentire – sono sveglia!
    
    Ero curiosa ma avevo anche tanta paura perché ormai era notte e, alla fine, dovevamo pur sempre discorrere dei segreti delle Streghe.
    
    – Brava la mia piccolina, – disse la suora – sei sveglia! E’ segno che il destino così vuole e amen.- Non è che la capii molto. – Vieni cara, – continuò prendendomi per la mano, – in camera mia saremo più larghe.
    
    Infatti, camera sua era molto spaziosa c’era la stufetta accesa, un bel calduccio e la luce accesa sul comodino.
    
    Suor Carlotta indossava solo dei mutandoni contenitivi a mezza coscia, una maglietta intima a “V” e il reggipetto sotto, perché le sue zinne, contrariamente alle mie, erano grosse e tonde. Sedette sul letto e mi fece mettere di fronte a lei… per osservarmi credo.
    
    Io indossavo solo i calzettoni, le mutandine bianche e una vestaglia verde acqua, che mi arrivava al ...
    ... ginocchio. La suora mi squadrava da capo a piedi, il suo viso era più rubizzo del solito e parlava con voce leggermente alterata.
    
    – Brava ragazza, brava, – iniziò – per prima cosa dobbiamo controllare di essere sane; cioè che non abbiamo vesciche o pustole, che potrebbero essere un segno del Diavolo. Capisci?
    
    Non capivo granché ma feci di sì con la testa.
    
    Tese le grosse mani e lentamente mi sollevo la vestaglia, fino alla mutandina. Io ebbi un piccolo sobbalzo, non me lo aspettavo.
    
    – Tranquilla, tranquilla, piccina… per vedere i segni dobbiamo spogliarci tutte, se non vuoi, torniamo a letto e basta… – disse seccata.
    
    – No, no, sorella… perdonate, solo che io non lo sapevo che mi dovevo spogliare.
    
    – Certo che sì, se no come ti controllo, piccolina? – sorrise – su continua tu, piano piano ti togli tutto. Non avrai vergogna? Potrei essere tua zia. E poi, dici la verità: non vi siete mai guardate sotto la gonna di nascosto? Noi lo sappiamo che voi ragazzine lo fate…
    
    Allora toccò a me arrossire, ricordando i giochetti stupidi che qualche ragazza più scaltra proponeva a noi novizie, io cercavo di resistere e di non farmi vedere, ma poi alla sera mi masturbavo, ripensando a quei momenti di esibizione delle parti intime.
    
    Mi feci coraggio e mi spogliai della vestaglietta, restando con i seni nudi piccoli e sodi, non mi coprii con le mani, anzi lasciai le braccia sui fianchi, però aggiunsi: – Anche lo slippino?
    
    – Tutto tesoro mio, anche le calzette. – e così ...
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