1. La novizia conosce il sesso


    Data: 25/11/2017, Categorie: Autoerotismo Lesbo Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    Allora ero molto giovane.
    
    Non so se le mie esperienze saranno interessanti per voi, ma per me, sono tra i ricordi più forti ed eccitanti, e spesso mi tengono sveglia e trepidante nella mia brandina, fino a quando dopo una giaculatoria di preghiere sussurrate tra i denti, mi decido a inserirmi le dita in vagina, per sollecitare le grandi labbra e il clitoride che si indurisce come un osso, finché, a furia di scatti e frullii delle dita, vengo grondante tra le cosce.
    
    Ero molto giovane, dicevo, e i miei facevano di tutto per farmi incontrare “la vocazione”, perché zia monaca così aveva deciso. Alla fine passai un’estate in convitto per imparare, sin da piccola, il significato del vero ritiro spirituale.
    
    Mi diedero una cameretta ricavata nell’appartamentino di suor Carlotta, un donnone energico e simpatico che si occupava degli approvvigionamenti e che collaborava alla cucina. Il convento era adiacente a una vecchia ma accorsata Parrocchia.
    
    Suor Carlotta mi trattò benissimo fin dai primi giorni, corteggiandomi con dolcetti segreti, frutta secca e tanti raccontini divertenti sulla vita dei santi. Lo faceva soprattutto la sera, prima di andare a dormire. In questo conquistò facilmente la mi fiducia, visto che le altre monache erano tutte austere, vecchie e brutte. Tutto questo vezzeggiarmi però avveniva solo quando eravamo da sole.
    
    Un pomeriggio mi portò nella Farmacia e mi fece una specie di lezione segretissima sui poteri di alcune erbe speciali. Prima di ...
    ... iniziare, mi fece promettere di mantenere il segreto e di non parlare con nessuno di questa sua iniziativa: mi stava svelando i principi dell’Alchimia che le suore custodivano in segreto, dispensate da una speciale benedizione del Vescovo, visto che trattavano stratagemmi, pozioni e rimedi ereditati dalle antiche Fattucchiere ed erboriste. Tra storie e alambicchi misteriosi, conquistò completamente la mia curiosità giovanile e la mia sete di sapere.
    
    Decisi che suor Carlotta era mia amica e che, da quel giorno, l’avrei sempre amata incondizionatamente.
    
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    – Vieni qui, piccola peste – disse suor Carlotta, beccandomi nel corridoio che portava al refettorio. Eravamo appena uscite dalla Parrocchia, dopo la Funzione del mattino. Si guardò intorno per constatare che nessuno ci osservasse – Vuoi imparare altre cose sulla sapienza delle Streghe?
    
    Più entusiasta che mai le risposi di sì, allora lei si avvicinò all’orecchio e disse, piano:
    
    -Allora stasera ti svelerò qualcosa di veramente segreto e veramente speciale, però devi giurare di non farne mai parola, nemmeno con la mamma. Non capirebbero perché non sono all’altezza, e intanto le streghe del passato, che sentono tutto, ti punirebbero con molti supplizi!
    
    Rabbrividii. Ero terrorizzata e volevo quasi scappar via, ma lei mi tenne stretto il polso.
    
    – Non devi avere paura, se non ti interessa non fa niente… lo capisco, dopotutto sei solo una bambina e… – sorrise con dolcezza, ma io mi affrettai a rispondere:
    
    – No, no… ...
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