1. Una famiglia accogliente – Capitolo 14 – Non si smette mai di imparare


    Data: 13/08/2019, Categorie: Etero Autore: Minstrel, Fonte: RaccontiMilu

    ... prese a leccarmi le palle.
    
    “Si, adesso prova a succhiarle, ma piano”.
    
    Lorena eseguì all’istante: “Brava piccola – dissi io ansimando – adesso mi sembra di impazzire”.
    
    “Bene – disse Sonia – adesso continua a muovere la tua mano, sempre piano per un pò, poi più veloce, poi rallenti di nuovo”.
    
    Come detto dalla mamma, Lorena faceva.
    
    “Adesso sali sopra, piano, leccando l’asta, come fosse un gelato” disse Sonia.
    
    Lorena fece come detto, un pò troppo velocemente.
    
    “No – disse Sonia – così sei troppo frettolosa. Devi andare piano, e non smettere mai di averlo tra le mani”.
    
    “Fammi vedere tu allora” disse Lorena alzandosi.
    
    Sonia mi guardò, poi si abbassò, e cominciò a leccarmi le palle, poi a succhiarle, poi salì, piano, leccando con dedizione tutto il mio cazzo, fino alla punta, che prese in bocca.
    
    Ansimai stringendo i pugni.
    
    Rimase qualche secondo a leccarla con la lingua, poi si alzò di nuovo.
    
    “Ecco, adesso tocca a te”.
    
    E così passaroni i successivi minuti. Sonia che insegnava alla figlia dei trucchetti, e il mio cazzo come un banco di prova. Dopo qualche minuto Lorena si alzò e mi diede un bacetto: “Ti è piaciuto allora?”.
    
    “Mi sento violentato psicologicamente e fisicamente da tutte e due” dissi io ridendo e ritraendomi.
    
    Mamma e figlia risero di gusto. Mi unii alla risata anche io.
    
    “Vi lascio soli adesso” disse Sonia alzandosi.
    
    Lorena si stese su di me, accarezzandomi il cazzo, ma io dissi: “Si fermi signora Sonia”.
    
    Sonia si ...
    ... fermò.
    
    “La prego, convinca lei sua figlia a fare sesso anale con me” disse ridendo.
    
    Lorena fece una faccia sorpresa, poi mi diede il cuscino in testa: “Porco che sei…”.
    
    Le feci una linguaccia. Sonia si avvicinò, e disse arrossendo: “Lory, devi sapere che qualche volta che abbiamo fatto l’amore, un paio di volte gli ho proposto di fare sesso anale. Ma ogni volta sai cosa mi rispondeva?”.
    
    Lorena fece di no con la testa.
    
    “Mi diceva che visto che anche per lui è la prima volta, voleva che fosse con te, anche se non avesse mai avuto la possibilità di farlo”.
    
    Lorena mi guardò: “Davvero?”.
    
    Annuii.
    
    Lorena mi abbracciò: “Ti odio, ora come faccio a dirti di no?”.
    
    Sorriddemmo mentre ci baciavamo. Sonia stava per andarsene di nuovo, quando Lorena disse: “Mamma, aspetta. Abbiamo bisogno di te”.
    
    “Di me?” rispose lei.
    
    “Si Sonia – dissi alzandomi e facendola sedere al centro del letto, con la schiena appoggiata allo schienale – vorrei che lei ci indirizzasse e ci aiutasse”.
    
    Sonia sorrise mentre si accomodava. Lorena si mise a pecora, con il viso di fronte a lei. Io ero sul letto, col cazzo appoggiato sul suo culo.
    
    “Lorena – disse Sonia – prima cosa rilassati. All’inizio farà male, ma è solo l’inizio, te lo assicuro. Poi sarà bello. Ma l’importante è essere rilassati, altrimenti è tutto più difficile”.
    
    Lorena annuì.
    
    “Invece tu sii molto cauto, fai tutto lentamente, senza avere fretta” disse rivolgendosi a me.
    
    “Mamma – disse Lorena tendendole le mani. ...