1. Olimpiadi


    Data: 13/08/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    ... metri non c’erano solo le qualificazioni alle olimpiadi, c’erano un riscatto amoroso, una vendetta, una dimostrazione di quanto valeva come persona, come donna. Voleva gridare al mondo che lei esisteva, era lì e non era intenzionata a perdere, nel nuoto come nella vita.
    
    Un fischio ed Elisa insieme alle altre sfidanti si lanciarono in acqua rompendo la calma che aveva contraddistinto la superficie del liquido fino a quel momento.
    
    Schiuma e schizzi, poi, di nuovo quiete. La fase di apnea era magica dal di fuori, dal di dentro era un inferno. Elisa trattenne l’aria, poi la sbuffò fuori. L’acqua era fredda e il suo corpo di donna poteva ben percepirlo di nuovo nei capezzoli e nell’interno coscia. Tutti i suoi muscoli si contrassero e le sue braccia cominciarono a vorticare senza sosta supportata dalla battuta di gambe. Lì sotto, nell’acqua, una lacrima le scese nuovamente e stavolta non riuscì a ricacciarla dentro.
    
    L’amore non si dimentica così facilmente e scoprire di essere traditi prima di una gara era per lei un incubo che si avverava. Elisa singhiozzò a metà vasca e, nel farlo, bevve un sorso d’acqua facendole fare un colpo di tosse. Era una nuotatrice abbastanza esperta da non avere il bisogno di fermarsi per una sciocchezza del genere, ma era comunque umana e aveva sprecato dell’ossigeno troppo importante, quindi, dovette girare la testa per respirare. Nello stile libero, soprattutto su 50 metri, respirare rompe la compostezza della ...
    ... bracciata causando un naturale rallentamento che invece le sue compagne non avevano accusato. Elisa lo sapeva bene e, continuando a piangere allungò il più possibile il braccio cercando di spostare ancora più acqua per essere ancora più veloce. Il pianto però le faceva perdere troppo ossigeno, quindi dovette respirare ancora una volta. Riuscì a fermarlo giusto in tempo per non essere costretta a respirare una volta di troppo e alla fine dopo quella ventina di secondi toccò il muro.
    
    Aveva attraversato quei 50 metri e per non perdere tempo non aveva guardato le sue avversarie nemmeno per un istante, quindi, insieme a tutta la piscina, si girò a guardare il tabellone dove veniva visualizzato il ranking.
    
    Dopo anni di allenamento, sofferenze, impegno, dedizione, passione, diete stringenti, orari severi, stanchezze fisiche esasperanti e persino un amore tradito, gettato la cesso da un tradimento squallido con un ragazzo dimostratosi di quanto più squallido potesse esistere, Elisa desiderava con tutta se stessa di poter vincere quella gara di qualificarsi.
    
    Qualificarsi non solo nel senso di essere ammessa alle olimpiadi, ma di qualificarsi nel senso di mostrare le qualità che aveva, a se stessa, a Francesco e al mondo intero.
    
    I suoi due occhioni neri indugiarono sul tabellone pieni di speranza per il suo futuro da campionessa.
    
    24 e 80. Terza classificata.
    
    Aveva perso la gara della vita.
    
    Immerse il volto nell’acqua e urlò come mai aveva fatto prima. 
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