1. Olimpiadi


    Data: 13/08/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    ... proprio a capirlo ma a rifletterci, gli uscirono altre due lacrimucce che ricacciò indietro con uno sguardo guerriero prima di infilarsi definitivamente la cuffia e di uscire dagli spogliatoi per andare in vasca.
    
    I suoi genitori erano lì sugli spalti ma non li guardò per non voler immaginare anche Francesco lì con loro come faceva per ogni gara. Ma come aveva potuto tradirla? Lei gli aveva dato proprio tutto. Il suo primo bacio, il suo primo rapporto sessuale… e poi, diceva di amarla così tanto, diceva che lei era la più bella e la più forte di tutte.
    
    Bella lo era davvero, Elisa. Anche in costume intero e in cuffia, con quelle due spalle larghe da nuotatrice, sembrava una principessa giù dal trono. Era elegante, sensuale, bilanciata nel corpo funzionale di una vera e propria atleta che non per questo perdeva di formosità o curve. Certo, il suo fisico era quasi scolpito nel marmo e plasmato sulla sua carriera da nuotatrice, ma nessuno avrebbe sindacato sulla sua bellezza. A far l’amore poi, Francesco le faceva ogni sorta di complimento. Le diceva che era dolce, intrigante… magica. Un’altra lacrima rischiò di uscire, ma ancora una volta la rispedì al mittente. Non era quello il momento giusto.
    
    Il cloro dell’acqua lo si percepiva già nell’aria e quell’odore familiare la confortò, le diede una forza indescrivibile. D’altronde, se lei era una principessa, quello era il suo regno. Se lei era una guerriera, quella era la sua arena.
    
    “Forza Elisa, ti sei allenata bene ...
    ... quest’anno e sai che puoi qualificarti per le olimpiadi di Tokyo. Ti bastano 24 secondi e 77 millesimi. In allenamento la settimana scorsa hai fatto 23 e 89. Sei già dentro! Pensa solo a questo, a nient’altro! Mi hai capito?” Fece la sua allenatrice tentando di spronarla. “Tu non sei e non sarai mai una perdente!”
    
    Elisa era contratta come una corda di violino e credeva fermamente nelle parole della sua allenatrice. No, non era una perdente, non poteva permettersi di esserlo. Fanculo a Francesco, pensò con rabbia. Se ne sarebbe pentito quello stronzo. L’avrebbe rivista in tv alle olimpiadi e si sarebbe reso conto del suo errore. Tutto quello che la separava dal suo riscatto erano quei 50 metri d’acqua che doveva attraversare a stile libero. Diede un’occhiata alle sue rivali e le riconobbe quasi tutte, sapeva più o meno i tempi di quelle più forti e non si era sforzata nemmeno a memorizzare quelli delle nuotatrici più scarse. C’era solo un’anomalia: una nuova nuotatrice che non aveva mai visto prima. Poco male, pensò, sarebbe stata più veloce anche di quella.
    
    Dopo un veloce riscaldamento le atlete erano già pronte . Si schierarono tutte al posto di partenza e in concomitanza con i vari fischi degli arbitri di gara, assunsero la posizione di partenza. Il cuore di Elisa pulsava senza sosta nella sua gabbia toracica. Si sentiva già affaticata, ma sapeva che il tutto era normale. 50 metri non erano nulla per lei, abituata a macinare 5 o 6 km ad allenamento. Eppure in quei 50 ...