1. Alcol e sigarette - 2


    Data: 05/08/2019, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... baciarmi e toccarmi mi ha davvero scaldata. Scaldata proprio in quel senso, intendo. Qualche cosa di lui la desidero anche io, magari piccola, un pezzetto, un assaggino.
    
    - Sai, una volta ho letto un racconto erotico... – gli dico.
    
    - Leggi racconti erotici? – mi fa con un tono molto interessato.
    
    - Sì. Dicevo: ho letto un racconto in cui la protagonista sta con un tipo, che è anche il suo capo al lavoro ma questo c’entra fino a un certo punto, e lui si accende una sigaretta dopo avere bagnato il filtro nella fica di lei... Anzi, se non ricordo male lei è talmente bagnata che la prima sigaretta che le infila dentro poi deve buttarla, per quanto è bagnata... Un personaggio magnifico, da cui prendere ispirazione, l’interstellar delle troie...
    
    Quando finisco di ridere c’è una pausa lunghissima. Occhi negli occhi. I secondi passano lenti, ma proprio lenti. Non so dire quanti ma non conta. Mi sento al tempo stesso orgogliosamente e insopportabilmente zoccola.
    
    - Va bene – dice lui tirando fuori il pacchetto dalla tasca e continuando a guardarmi dritto negli occhi – scosta le mutandine...
    
    - Pensi che ce le abbia? – rispondo ridendo un’altra volta e tirandomi un po’ su la gonna del vestito di maglia.
    
    Mi guarda. Cioè, voglio dire, mi guardava anche prima, ma mi guardava negli occhi. Adesso invece mi guarda tra le gambe. Non so che effetto faccia a lui, ma io mi sento decisamente una fontana.
    
    - Non vorrai fumare in macchina – sussurro.
    
    - No d’accordo, ...
    ... scendiamo.
    
    Esco e faccio il giro dell’auto, mi appoggio allo sportello anteriore, dalla parte del marciapiede. E’ abbastanza buio e comunque non passa nessuno. Apro le gambe, ancora quella sensazione di prima: quella cioè di essere incommensurabilmente puttana. Lui appoggia il filtro della sigaretta sul mio sesso per cercarne l’entrata, avverto il fastidio della carta, il solletico. Poi il filtro che mi penetra di qualche millimetro e immediatamente dopo un dito che mi esplora nella mia intimità, che ci fruga dentro facendomi girare la testa, gemere, piegare le ginocchia.
    
    - Porco – esalo quando riapro gli occhi e lo vedo con la sigaretta in bocca e l’accendino che ha già creato la sua fiammella – porco... dovevi mettere solo la sigaretta...
    
    - Mi sono sbagliato, ti ha dato fastidio?
    
    - Sei un po’ un cafone...
    
    - Perché?
    
    - Perché sì. Non si offre?
    
    - Scusami – dice prendendo il pacchetto – non sapevo che fumassi, ne vuoi una?
    
    Naturalmente non ha capito un cazzo. Non può capire un cazzo.
    
    Gli afferro la mano e gli faccio tendere il dito che mi ha appena violata, lo porto alla bocca e lo succhio.
    
    - Sì, ne voglio una – rispondo – ma per dopo...
    
    - Dopo quando?
    
    - Dopo.
    
    - Ti piace il tuo sapore? – mi chiede mostrandomi il dito che ho succhiato.
    
    - Sì.
    
    - Ti piace più quando lo lecchi da un cazzo, vero?
    
    Sdeng! Come fa a saperlo? Sarebbe da dire colpita e affondata, sarebbe da urlargli “sono tua, che cazzo aspetti?”. Ma non voglio.
    
    - Te l’ho detto ...
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