1. Consolare la migliore amica


    Data: 24/11/2017, Categorie: Lesbo Sesso di Gruppo Autore: Deb, Fonte: RaccontiMilu

    Mi ha chiamato in lacrime giovedì scorso. “Debbie, mi ha lasciata”. Aggiungendo che stava malissimo, e che per lei la vita non aveva più senso. Federica è la mia migliore amica, e come sempre esagera. La conosco da sempre: abbiamo fatto assieme le elementari, le medie, le superiori; abbiamo giocato assieme a pallavolo, e siamo sempre state più che sorelle. Complici in tutto. Da tre anni stava con Luca, un ragazzo di due anni più grande di noi: carino, simpatico, ma come si dice dalle mie parti, un fià mona. L’ha lasciata perché a 21 anni è normale cercare nuovi stimoli, ma questo a Fede non l’ho potuto certo dire. Come a tutte le donne che vengono lasciate (è capitato anche a me), anche a Fede è caduto il mondo addosso: per stare con lui aveva rinunciato a venire a studiare con me a Milano, perché voleva stare vicino a lui. Si vedevano ogni giorno. Poi l’amore finisce da una delle due parti, e ti accorgi che seguire le ragioni di coppia e non quelle individuali portano solo a disastri. Si era pure un po’ trascurata nel modo di vestire: jeans, magliette, ballerine, le classiche cose che vanno bene solo quando sei innamorata ricambiata e non necessiti dell’approvazione degli altri tre miliardi e mezzo di uomini sul pianeta.
    
    “Ho bisogno di te, torni giù questo weekend?”. Giù, come se vivessi in Germania. Al limite a est, ho pensato ridendo. “Andiamo all’Amami assieme dopo un po’ di sprtiz”, ha aggiunto.
    
    Io ho rilanciato con un’idea migliore: “Fede cazzo dai, riempi un ...
    ... trolley, prendi il primo treno e vieni da me. Se no vedi sempre le stesse facce che vediamo da 19 anni a sta parte”. Fede era un po’ riluttante.” Ho programmi distruttivi per entrambe – ho aggiunto ridacchiando -. ci sono feste pazzesche questo weekend”.
    
    “Tu ti distruggi sempre, non so se ce la farò” ha replicato. Il pomeriggio dopo era da me. Ho saltato lezione, e siamo andate assieme in centro per un po’ di sano shopping: “Guarda che mica puoi venire conciata come uscivi con Luca”. Papà Beltramin (il cognome è inventato, non cercatelo su Fb per poi cercare me) magari le avrà fatto mancare l’affetto di un padre, ma mai i soldi. In questo siamo molto simili, sarà per questo che siamo diventate migliori amiche. Così tra Corso Buenos Aires e il centro ci siamo riempite i nostri vuoti di abiti e accessori. Io ho rinnovato il mio guardaroba invernale investendo 240 euro, lei molti di più. Aveva bisogno di essere una Fede diversa, non solo per il weekend milanese ma per i mesi a venire. Minigonne, miniabiti, uno stivaletto con tacco, tre completini, una cintura, un paio di decolleté con tacco 12. “Ho voglia di essere come te”, ha detto. Lei è bella, molto, forse più di me. Castana chiara, 1.71 come me, e fisico scolpito da anni di pallavolo. L’ho portata pure da un parrucchiere molto in voga a rifarsi un taglio sciupato da troppo tempo, un po’ sfrangiato e con qualche colpo di luce.
    
    “Stasera follie”, le ho detto andando a casa a cambiarci per l’aperitivo. Siamo uscite alle 7.30, ...
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