1. Al mare d’inverno


    Data: 24/11/2017, Categorie: Cuckold Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: Wldi, Fonte: RaccontiMilu

    ... senza soffocare, lei scherzando diceva di avere un secondo clitoride al posto delle tonsille, forse era vero. Quando sentì che stavo per venire smise, si alzò e mi dette un bacio, aveva le labbra bagnate e il sapore del mio sesso. Ci abbracciammo stretti fino al tavolo: era dolcissima, aveva una femminilità innocente che gli permetteva di essere donna posata e bimba maliziosa ma allo stesso tempo anticonformista per andare oltre il comune senso del normale, senza pregiudizi. Lei continuava a strusciarsi come una gatta facendomi sentire il suo desiderio e nello stesso tempo i seni morbidi e il turgido dei capezzoli; pensai che quel paesaggio selvaggio meritasse un rapporto appropriato così mi venne voglia di prenderla da dietro: gli strinsi i capelli e la girai, la piegai in avanti mettendola a bocconi su quelle tavole umide con il viso rivolta verso il mare e il culo a mia disposizione, gli sollevai la gonna stretta, sotto aveva soltanto delle calze scure che arrivavano fino in cima alle cosce e poi più niente: quando ci vedevamo spesso non metteva le mutandine per praticità. Il contrasto delle calze con la pelle chiara era eccitante, aveva un culo bellissimo, bianco e fresco; con una mano presi in mano l’uccello e con l’altra mi bagnai bene la cappella con la saliva e l’appoggiai al suo buchino rosa circondato da una leggera peluria, cominciai a premere dolcemente fino a quando non entrò tutto fino in fondo, lei si inarcò con un gemito aggrappandosi con le mani al bordo ...
    ... del tavolo, rimasi un attimo fermo per sentire le contrazioni dell’orifizio anale ancora strettissimo, mi piegai verso di lei e la baciai tra i capelli, guardai il mare: era proprio una bella giornata! Cominciai a possederla con movimenti lenti e profondi senza fretta per godermi quel momento, la sentivo ansimare insieme al fruscio dei pini, il sole era alto e il tempo era con noi.
    
    A distogliermi da quel momento fu il passare di un cane sulla spiaggia davanti a noi: mi insospettii; d’improvviso mi ricordai di averci visto insieme una persona quando siamo arrivati così lo seguii con gli occhi fino a quando non arrivò vicino al tronco di un grosso pino dove seminascosto nella macchia intravidi un uomo che ci stava spiando a poca distanza da noi. Ebbi un sussulto, pensai subito a Francesca, lei continuava a gemere di piacere appiattita sul tavolo ma… guardando meglio i suoi occhi appena socchiusi mi accorsi che erano rivolti verso lo sconosciuto fissandolo come in una maliziosa complicità: rimasi stupito! Stava avvenendo un qualcosa di nuovo alla quale non ero preparato, per la prima volta condividevo la mia intimità con uno sconosciuto e non lo sapevo. Dopo un attimo di imbarazzo e vedendo che Francesca apprezzava questa situazione insolita pensai: “in fondo, se va bene a lei… perché no?” Sorrisi tra me e ripresi a possederla con vigore forse con una punta di esibizionismo in più: ero curioso di vedere come andava a finire. Detti uno sguardo complice al nostro “ospite” ...