1. Lavora in albergo


    Data: 31/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: eclet88, Fonte: RaccontiMilu

    ... fatto e delle giuste dimensioni gli diedi solo un bacio e un lecco per fargli aumentare le voglie e per fargli capire che era in mio possesso. Lo spinsi con delicatezza sul letto e ricomincia a baciarlo tutto però con più passione e pazienza di prima. Arrivato al pene questa volta lo succhiai , lentamente e fermandomi di colpo per lasciarlo in estasi poi sempre più forte però senza intenzione di farlo già venire, intanto con una mano gli avevo preso l’uccello e lo segavo al ritmo con cui usavo la bocca mentre con l’altra gli stuzzicavo le palle, anch’esse glabre, prendendole e massaggiandole. Prima che gemiti divenissero troppo forti e insistenti mi fermai, mi guardava con desiderio e con quasi una supplica di continuare per farlo venire ma non era nel mio intento. Con decisione presi le gambe e gliele alzai, gli baciai, leccai e mordicchiai le palle e l’interno coscia e poi passai all’ano; leccai con avidità quel buchetto pulito e profumato per la doccia appena fatta, con la lingua cercai di penetrarlo il più possibile. Mi appoggia una sua gamba alla spalla e liberata una mano gli presi il l’uccello con decisione e lo segai lentamente. Stancato dei preliminari e con una gran voglia di lui mi alzai e gli puntai l’uccello sul buchetto, mi misi a spingere piano e cercando di capire da suo sguardo quanto potevo avanzare senza procurargli troppo dolore. Avanzavo lentamente nel suo intestino e mi fermavo spesso per farlo abituare al mio uccello e per godere al massimo di ...
    ... quell’ambiente caldo e stretto che mi bramava ardentemente quando mi avverrò i fianchi e mi spinse con determinazione verso di se facendomi entrare tutto in un sol colpo e facendogli uscire un urlo di piacere/dolore. Mi fermai un attimo per farlo riprendere e anch’ io ne avevo bisogno perché avevo raggiunto un livello di eccitazione assai alto. Lentamente mi rimisi a muovermi all’inizio con piccoli movimenti poi sempre con più passione e foga arrivando a penetrarlo per tutta la lunghezze del mio cazzo e ritirarmi fino a quasi farlo uscire. Mi guardava e godeva nel sentire il suo intestino percorso dal mio arnese, a volte provava a baciarmi ma la voglia che aveva di gemere era più della voglia che aveva di baciarmi. Mi abbraccio per il collo e lo alzai di peso sorreggendolo per le gambe, ora era ancora di più sotto il mio controllo, lo facevo saltellare impalandolo completamente, non capivo più se gli piaceva o no ma ormai non me ne importava più, per me era un godimento estremo, avere quel corpo cosi bello al mio servizio. Lo stavo inculando brutalmente e ripetutamente, sentivo il suo intestino aderire perfettamente al mio cazzo mentre lo mandavo su e giù e lui non poteva fare niente se non godere e tenermi stretto. I miei colpi erano sempre più violenti e veloci, i suo gemiti sempre più forti e ripetuti quando bussarono alla porta:
    
    ‘Ciao Amore, io e papà siamo tornati dal giro per negozi. Tutto bene? Ho sentito rumori strani!?’
    
    Sorpreso ed irritato non potei fare altro che ...