1. Le mie nemiche mortali.


    Data: 23/07/2019, Categorie: Etero Autore: Barbydoll, Fonte: RaccontiMilu

    Il viaggio di ritorno da Genova è stata una delle cose più difficili e umilianti che abbia mai dovuto affrontare.
    
    Ale ha voluto sapereche cosa stava succedendo nella mia vita e il tempo era dalla sua parte. Nelle ore di viaggio ho avuto il tempo di raccogliere le idee e di esporgli la situazione nella sua bizzarra interezza.
    
    Difficile raccontare a quello che fino a poco tempo prima era il tuo amorevole fidanzato, di essere sottomessa ad un altro uomo. (Conoscendomi ha fatto molta fatica a crederci) Di come questa persona stia giocando con la mia mente e il mio corpo, portandomi a vette sconosciute di lussuria.
    
    Dopo il mio reportage, la svolta.
    
    Lui mi guarda e, con aria tremendamente innocente, dice: Quindi mi tradivi mentre stavamo assieme.
    
    Io: Mi dispiace da morire…
    
    Lui: Cavoli, fa male… ma è anche un sollievo.
    
    Io: Sollievo?
    
    Lui: Si, vedi, anche io ti tradivo. Con Marina, la vicecaporedattrice esteri.
    
    Io: Quella insulsa legnosa bionda senza cervello?
    
    Lui: Mi spiace…
    
    Io: Non scusarti, scemo, ti ho appena confessato di essere stata la troia di uno sconosciuto. Dimmi la verità, è per le tette?
    
    Lui: Se devo essere sincero sono quelle che mi hanno attirato in lei.
    
    Le mie eterne rivali.
    
    Malefiche, sode, irresistibili, tette.
    
    Da ragazza ne avevo fatto una malettia. Ogni ragazzo perso per via di una gallinella pettoruta era una ferita al cuore.
    
    Ma ho avuto anche le mie rivincite.
    
    Lei si chiamava Mariastella e aveva un cervello da ...
    ... gallina, capelli biondo platino, intonati al Q.I., un corpo del tutto ordinario non fosse per due magnifiche poppe quarta misura.
    
    Ed era solo in virtù di quelle, che lei sottolineava ed accentuava in tutti i modi possibili, che aveva sempre la prima scelta.
    
    Mancavano due anni quasi interi alla mia rinoplastica, chi sa fare i conti capir’ qual’era il livello ormonale e quanta fosse la competitività.
    
    Lui era Gianni.
    
    Era semplicemente il più fico di tutti e io, come molte altre, gli morivo dietro. Pendevo dalle sue labbra, immaginandomele incollate alle mie, bramavo le sue mani, grandi e forti, fatte per afferrare. Ed essendo tra quelle che aveva già sperimentato, ero molto interessata anche al fatto che il cavallo dei suoi pantaloni facesse spesso difetto, sottolineando una protuberanza sospetta.
    
    Gianni sbavava per Mariastella. Per le tette di Mariastella.
    
    Come tutti gli altri, spalancava la bocca e la seguiva con lo sguardo quando passava, sfilando per loro, schiena dritta e petto in fuori.
    
    Era una cosa così frustrante…
    
    Si avvicinava la festa di fine anno scolastico, in discoteca, e molte di noi sapevano, grazie a radio bagno o per conoscenza diretta, che Mariastella in quell’occasione era seriamente intenzionata a mettere il cappio al collo ad un ragazzo, era così determinata nella sua decisione che si dichiarava disposta ad appartarsi con lui quando glie l’avesse chiesto e perfino di permettergli di infilarle il cazzo tra i seni.
    
    Voci non confermate ...
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