1. Un nuovo cagnolino - parte due


    Data: 20/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: DociliBraciNo, Fonte: Annunci69

    [Questa è la seconda e ultima parte della storia dei due ragazzi e delle loro avventure sadomaso]
    
    Una volta spenta l'acqua, amorevolmente, il padrone gli asciuga i capelli con l'asciugamano apposito.
    
    Infine gli da un buffetto sulla guancia e senza aggiungere altro si incammina per tornare nella stanza.
    
    Il cagnolino lo segue in velocità.
    
    Una volta seduto alla scrivania, prima di riaccendere la chiamata, il ragazzo fa un cenno all’animale che gli striscia vicino incuriosito.
    
    ”Voglio darti un premio bello, puoi scaldarmi i piedi mentre gioco, ma non fare rumore, non devi distrarmi”
    
    ”Bau!” Gli brillano gli occhi mentre risponde entusiasta.
    
    ”Ti piace come idea eh?”
    
    ”Woof, woof!”
    
    ”Ahahahahah, sei irrecuperabile, ma senza dubbio ubbidiente”
    
    ”Woof!”
    
    Subito il ragazzo strisciò sotto la scrivania e lì si accovacciò, di fianco al computer, che ronzava elettrico, e la polvere.
    
    Il padrone tornò a guardare il desktop mentre aggiustava la posizione sulla sedia, poi riattaccò la chiamata con i suoi veri amici.
    
    ”Eccomi/ Sì, eh lo so/ C’era la mia sorellina in bagno ecco perché/ Dai su giochiamo che faccio l’ultima poi vado a letto”.
    
    Il ragazzo nudo non avrebbe desiderato di trovarsi in altro posto al mondo, quello era il paradiso:
    
    Il suo padrone, come il cane, non si era fatto la doccia in due giorni, quindi le nere calze in spugna emanavano un profumo marcato, sublime botta alla base del cervello. Da quella posizione poteva inoltre sbirciare le ...
    ... gambe di lui, forti e muscolose, da sotto i jeans attillati, e lì in cima, aaah, il suo cazzo, la sua verga enorme. E quanto gli piaceva sentirlo parlare con i suoi amici di figa, tette e milf, mentre gli altri non sapevano che lui era lì accovacciato nell’ombra umida.
    
    Il padrone non aspettò troppo prima di appoggiare i piedi sul corpo dell’altro, senza troppo sentimento, lo stava usando come un poggiapiedi dopotutto. Però ogni tanto cambiava posizioni permettendo al ragazzo di sentire attraverso la spugna le dita, l’alluce, il tallone, la pianta liscia.
    
    Durante le azioni concitate, quando la voce del padrone si fa più carica e sta rischiando di perdere la pressione dei piedi aumenta, come se, per trovare la concentrazione, avesse bisogno di allungare le gambe ed affondare i piedi nelle carni di lui.
    
    Ma anche questo era piacevole, il cucciolo si sentiva come l’impasto lavorato dalle sapienti mani di un fornaio.
    
    Come ogni cagnolino anche lui si muoveva leggermente per dirigire le attenzioni dei piedi di lui dove preferiva, prima sul petto, poi sulla pancia, poi sulla schiena, sul culo, leggermente tra le natiche (quello era il suo punto preferito, sembrava quasi che facesse le fusa quando sentiva i grossi alluci farsi strada partendo da metà schiena).
    
    Ed infine in faccia, rimase a lungo con entrambe le piante dei piedi, coperti dalle calze, poggiati per intero sul viso, era bello, lo faceva sentire al sicuro.
    
    Ma il cucciolo voleva di più, così con attenzione, ...
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