1. Transinferno


    Data: 21/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: UnoSguardonelBuiodellaNotte, Fonte: RaccontiMilu

    ... rendermi indipendente superava qualsiasi difficoltà. Ero stanco ma tiravo dritto, non mi piegavo, non perdevo la fiducia. Passai per vari lavori come toelettatore per cani, facchino, volantinaggio e altri, tutti mal pagati e sfruttati da padroni con la pancia piena.
    
    Era un periodo di crisi, l’ennesimo, e, nonostante spingessi al massimo sul lavoro, ne perdevo uno dietro l’altro guadagnando giusto qualche euro per tirare avanti.
    
    In quel periodo, quando uscivamo la sera, giusto nel fine settimana poiché Daniela doveva andare all’università e io a lavoro molto presto, mi offriva da mangiare, il cinema e la disco. Nonostante le difficoltà ci volevamo bene, eravamo giovani, la vita era lunga e non temevamo nulla. Si facevano improbabili progetti di vite future spese insieme: figli, lavoro, interessi e hobby. La verità era che non avevo un soldo, coi miei non parlavo più e gli amici si erano scordati di me.
    
    Daniela era bellissima: alta quanto me, magra con una terza di seno, occhi neri e capelli lunghissimi, sempre lisci, fino al sedere. Aveva un viso veramente bello, ero invidiato da tutti i maschi della città quando giravamo insieme, inoltre aveva un pelle bianchissima, sempre profumata, sempre in tiro, dolcissima e timida. Inoltre era ancora vergine e non l’avevamo mai fatto. Un vero sogno. Tuttavia avevamo vite diverse e ci frequentavamo troppo poco.
    
    Forse &egrave per questo che mi avvicinai, inspiegabilmente, a Cassio.
    
    In fondo era l’essere umano col quale ...
    ... trascorrevo più tempo, anche se indirettamente. Quando dormivo, mangiavo, spesso ero a casa, almeno per un po’ ogni giorno, quindi condividevamo l’appartamento anche se in stanze separate.
    
    Le cose, comunque, cambiarono presto.
    
    Iniziò tutto quando, dopo aver perso l’ultimo lavoro, molto stanco per aver fatto tardi la sera prima, rimasi a letto fino alle nove di mattina. Mi ero appena alzato, così andai a fare una doccia. Il bagno era poco più che uno sgabuzzino con tazza giallastra, piatto doccia annerito e una tendaccia di finta plastica appiccicosa per parare gli schizzi d’acqua. Non ricordo come mai proprio quella mattina, guardandomi intorno, mi chiesi dove Cassio tenesse gli assorbenti. Erano un must per qualsiasi donna e, in quel bagnetto, dove poteva mai averli nascosti?
    
    Mi spogliai del pigiama ‘ portavo solo i pantaloni, mentre sopra indossavo una fruit bianca ‘ visto che eravamo in febbraio e, dopo aver fatto scaldare l’acqua della doccia, entrai sotto lo zampillio sghembo del rubinetto intasato dal calcare.
    
    Avevo cominciato a lavarmi, quando sentii la porta aprirsi e, attraverso la tenda appiccicosa, vidi Cassio avvicinarsi alla tazza e cominciare a pisciare. La prima cosa che mi colpì fu un pensiero bizzarro: perché non si siede? Ma la fa in piedi? Ma si schizzerà tutta! pensai sorridendo in maniera idiota immaginando una donna che piscia in piedi. Poi il sospetto accumulato in tutti quei giorni si fece certezza, quindi scostai leggermente la tenda e vidi che ...
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