1. Transinferno


    Data: 21/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: UnoSguardonelBuiodellaNotte, Fonte: RaccontiMilu

    ... due tettone rifatte davvero enormi, sproporzionate; al collo vestiva un collarino nero, il volto era tirato in una maschera d’ira, mentre i capelli erano legati a coda dietro la testa.
    
    ‘che voi?’ esordì guardandomi malissimo. ‘chi ti ha fato entrare?’ proseguì con accento sudamericano.
    
    ‘sono Fabio.’ replicai inebetito, fissandole con alternanza le tettone, le gambe, gli stivali, il viso.
    
    ‘ah, sei l’amigo de Fabrisio.’ aggiunse lei scocciata. Io annuii vagamente, così lei scattò avanti e mi artigliò un braccio costringendomi all’interno.
    
    Era fortissima, rimasi veramente colpito, vendendo anche il bicipite che s’ingrossava sul braccio nudo color caff&egrave.
    
    Mi trascinò all’interno mentre tenevo stretta la borsa con le mie cose, quindi mi ficcò rapidamente nel misero bagno del locale, chiudendomi dentro. La chiave, stranamente, stava fuori dalla porta.
    
    ‘aspetta lì.’ sentii dirmi da fuori, attraverso il muro.
    
    Quella fu la prima conoscenza con Cassio.
    
    Le cose iniziarono subito ad andar male. Cassiopea, come diceva di chiamarsi, faceva la puttana. Ero capitato in una casa d’appuntamenti e dovevo sorbirmi tutta la variegata clientela della mia coinquilina. Era antipatica, minacciosa e scurrile oltre ogni pudore.
    
    I primi giorni la vidi poco e niente: appena finito col primo cliente col quale l’avevo beccata, mi mostrò la mia microstanzetta di 4 metri quadrati, mi intimò di non romperle i coglioni e se ne andò lasciandomi solo. Quando suonò il citofono con ...
    ... uno squillo altissimo, lei andò ad aprire e iniziò la samba col secondo cliente. Io entravo e uscivo tra un cliente e un altro. Quando, il secondo giorno, incrociai per caso uno dei clienti dell’appartamento, lei s’incazzò tantissimo: il cliente, per evitare problemi, se ne andò e lei m tirò un manrovescio che mi fece cadere a terra stordito. Sono alto 175 cm e peso 76 kg, non sono proprio una piuma, tuttavia mi gettò a terra con uno schiaffone. L’impressione che ebbi il giorno del mio arrivo si era rivelata esatta. Anzi, non mi resi conto della sua vera forza fisica finché non passò qualche settimana. Era veramente forte e, al principio, non me ne spiegavo perché anche se, il tarlo del sospetto, cominciò a insinuarsi nella mia mente.
    
    In quel momento a terra mi sentii umiliato, impaurito. Lei mi guardava dall’alto in basso quasi aspettasse una mia reazione.
    
    Non ebbi il coraggio e abbassai lo sguardo sui suoi stivali.
    
    Se reagisco &egrave peggio! Pensai. Mi uccide! Non ha niente da perdere, io ho tutto!
    
    Probabilmente era nervosa, faceva un lavoro di merda, dovevo capirla.
    
    Mi lasciò a terra ridendo di me e non la rividi per qualche tempo.
    
    Da allora rimasi molte ore fuori casa rientrando, dopo aver lottato per farmi consegnare un mazzo di chiavi, soltanto la sera tardi. Correvo a destra e sinistra cercando un lavoro, riuscendo a incontrarmi sempre meno con Daniela che, dolce e timida com’era, soffriva terribilmente per quella situazione.
    
    Eppure la volontà di ...
«1234...49»