1. La mamma del mio compagno di banco


    Data: 06/07/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Charming1, Fonte: Annunci69

    Ho già narrato nei precedenti racconti che fin da bambino ero molto vispo ed attento nei confronti di quello che riguardava le donne che si muovevano intorno alla mia vita. Con l'occhio sempre vigile, scrutavo, ammiravo, spiavo, sempre ben felice di cogliere l'attimo! Un pezzo di gamba, la scollatura, sprazzi di intimo...insomma tutto ciò che mi permettesse di intravedere cosa celasse quel fantastico e misterioso essere: "la donna!"
    
    Avveniva a casa, come dettagliatamente ho scritto, così come fuori, per strada, a scuola o a casa di amici.
    
    Oggi narro infatti della mamma del mio amico Massimo?
    
    Con Massimo mi sono conosciuto dalla quarta elementare, io mi ero trasferito da una altra città ed arrivai ad anno iniziato. Mi fu assegnato come compagno di banco. Fortunatamente legammo subito, io vivace ed estroverso, lui un po' più timido ed impacciato: divenni leader nella classe dopo pochi giorni e lui fu ben felice di godere della mia protezione.
    
    Ovviamente la situazione fu gradita anche dalla sua famiglia ed in special modo da sua madre, che fino a poco prima era preoccupata perché suo figlio non legava molto con gli altri ragazzini. Motivo per cui mi invitava spesso a casa loro, contenta dell'influenza positiva che avevo su Massimo.
    
    Mia madre era ben felice che io avessi trovato da subito un amichetto e gradiva molto l'ospitalità della Signora Irene, mamma di Massimo, perché così aveva più tempo per seguire le mie sorelle maggiori, anche loro catapultate in scuole ...
    ... diverse con amicizie nuove.
    
    Irene era una bella donna direi, più giovane dì mamma di almeno dieci anni, occhi azzurro chiaro, capelli biondissimi lunghi fino alle spalle, seconda di seno, bellissimo sedere tonico, gamba slanciata, sempre profumatissima e vestita elegantemente.
    
    Siccome passavo quasi più tempo a casa loro che nella mia, non furono poche le occasioni in cui catturassi spezzoni della sua intimità: fugaci visioni di lei che passava dal bagno in camera più o meno svestita, occhiate nella scollatura quando ci serviva il pranzo o la merenda; vista di gamba o mutande quando si sedeva a tavola o vicino a noi per aiutarci nei compiti.
    
    Credo che qualche volta mi abbia anche sgamato nelle mie "scorribande ispettive!"
    
    Loro abitavano abbastanza vicino a scuola, infatti spesso ci veniva a prendere lei a piedi, invitandomi quasi sempre a fermarmi a pranzo. Fu così che un giorno, sulla via del ritorno ci sorprese un temporale, iniziammo a correre ma purtroppo arrivammo a casa loro zuppi fino nelle mutande!
    
    Irene ci portò di corsa in bagno, si avvolse un telo nei capelli fradici, ci fece spogliare di corsa mentre magicamente anche lei si toglieva scarpe, gonna e camicetta: si prodigò a riempire la vasca da bagno di acqua calda sotto il mio attento sguardo, dato che, avendo le mutande fradicie e piegandosi per tastare la temperatura dell'acqua, mi offriva una bella visione del "paradiso!" A vasca quasi pronta ci ordinò di entrare per scaldarci, voltandosi notò la ...
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