1. Racconto di una madre


    Data: 30/06/2019, Categorie: Tabù Masturbazione Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster

    ... mamma! esclamò poi con voce strozzata. La posso toccare?
    
    Toccala, baciala, leccala! avrei voluto gridare, ma mi trattenni.
    
    Lo vidi inspirare profondamente con le narici e mi accorsi di essere bagnata fradicia.
    
    Che buon odore che ha, mamma!
    
    Cercando di non fargli notare quanto fossi arrapata, gli dissi che poteva toccarla.
    
    Quando sentii i suoi polpastrelli tremanti poggiarsi sulla mia carne viva dovetti trattenermi per non smaniare.
    
    Mamma, sei tutta bagnata, disse lui.
    
    Non sapevo cosa rispondere.
    
    Sentivo le sue dita percorrere i contorni delle grandi labbra, soffermarsi sul clitoride indurito e infine penetrare delicatamente all'interno.
    
    In quel momento avrei voluto che mi sbattesse sul divano e mi montasse sopra, ma feci di tutto per mantenermi composta. La mia passera, però, dilatata, con le labbra ingrossate e bagnata fradicia, tradiva i miei sentimenti.
    
    Hai voglia anche tu, vero mamma?
    
    Stavo pensando a cosa rispondere quando lo vidi inarcarsi tutto e stringere gli occhi e capii che si stava svuotando.
    
    Aspettai che si fosse liberato completamente i coglioni, poi mi rialzai velocemente dal divano, mi sfilai le mutandine e corsi in bagno a tirarmi un ditale che mi procurò un orgasmo gigantesco.
    
    Le serate successive cercai di combinare delle uscite con le amiche; avevo paura di stare in casa con Marco, non sapevo che cosa sarebbe potuto accadere.
    
    Ma non potevo sempre uscire, oltretutto Marco pareva triste ed offeso.
    
    Non mi vuoi più ...
    ... bene mamma? mi domandò una sera mentre mi stavo preparando per andare al cinema con Carla e suo marito
    
    Ma no, sciocchino, come puoi pensarlo?
    
    E così dovetti disdire l'impegno e dopo cena eravamo nuovamente sul divano.
    
    Quando lo vidi arrivare in soggiorno, rosso in viso, con le mani leggermente tremanti ed il solito turgore sul davanti dei calzoni, sapevo perfettamente cosa stava per succedere.
    
    Feci per rialzarmi dal divano, ma la sua espressione da cane bastonato al pensiero che io stessi per andarmene mi trattenne.
    
    E così mi lasciai sbottonare la camicetta, levare il reggiseno, rialzare la gonna e sfilare le mutandine.
    
    Lasciai che Marco si inginocchiasse ai miei piedi, che tuffasse il viso tra le mie poppe e infilasse le dita nella mia femminilità.
    
    Speravo che godesse velocemente, come le altre volte; invece quella sera pareva durare parecchio ed io, che come ho già avuto modo di dire non sono fatta di legno, stavo partendo per la tangente a sentirmi baciare e leccare le poppe a quella maniera e a sentire le sue dita che frugavano tra le mie cosce.
    
    Mamma, disse ad un tratto lui scostandosi dal mio seno e guardandomi fisso negli occhi, mi piacerebbe tanto che tu mi guardassi mentre godo.
    
    Cosa potevo rispondere?
    
    Ma...in che senso? farfugliai.
    
    Nel senso che vorrei che tu mi guardassi mentre sborro.
    
    Con le poppe bagnate dalla sua saliva e le sue dita che stavano ravanando nella mi figa, avrei forse potuto dirgli di no? O fargli notare che non ...
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