1. Racconto di una madre


    Data: 30/06/2019, Categorie: Tabù Masturbazione Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster

    ... non potevo più fingere di non accorgermi e dovetti intervenire.
    
    Marco! esclamai, cosa stai facendo?
    
    Ma lui, invece di rispondermi, slacciò un altro bottone.
    
    Marco, per piacere, stai buono!
    
    Ma la camicetta era oramai tutta aperta ed il mio grosso seno - ancora piuttosto bello, devo dire - era coperto solo dal reggiseno di pizzo nero.
    
    Prima che potessi accorgermene lui fece saltare il gancio posteriore e le mie mammellone, bianche e lisce, grosse e sode e con dei bei capezzoli rosati, si presentarono al suo cospetto in tutta la loro magnificenza.
    
    Marco! ti sei impazzito?
    
    Ma lui non mi ascoltava neppure, totalmente affascinato da quei due grandi globi di carne pensando ai quali doveva avere riversato torrenti di sperma.
    
    Come sono belle! lo udii esclamare con la stessa espressione sul volto di un bimbo davanti ad una torta di panna e cioccolato.
    
    Lo so che ho sbagliato, ma io che cosa avrei dovuto fare? Forse avrei dovuto sgridarlo, alzarmi ed andarmene infuriata.
    
    Ed invece sono rimasta lì e gli ho permesso di giocarci con quei globi di carne. Gli ho permesso di carezzarle, palparle e baciarle.
    
    E quando l'ho visto irrigidirsi tutto, nel momento del piacere, ho provato piacere anch'io, per lui.
    
    Lo avevo fatto felice - e mi era testimone la chiazza sui suoi pantaloni, larga quanto non l'avevo mai vista prima - ed io ero felice per lui.
    
    L'amore di una madre non ha limiti, lo sappiamo tutti, e da quella volta le nostre serate sul divano si ...
    ... concludevano sempre con le mie poppe al vento, con lui che le carezzava, le palpava, le baciava e le leccava... e con un paio di calzoni da smacchiare.
    
    Il tutto si sarebbe fermato lì se non fosse che anch'io sono fatta di carne e non di legno.
    
    Ed una sera in cui chi smaniava come un'asina in calore ero proprio io, lui dovette accorgersene perché, dopo avere liberato le mie poppe dalla costrizione del reggiseno, decise che potevo anche fare a meno delle mutandine.
    
    Devo ammettere che con le poppe al vento, la gonna rialzata sulla pancia e le sue mani che scorrevano sulle mie cosce coperte da un paio di autoreggenti nere, non c'è da stupirsi se lui, ad un certo punto, abbia cercato di liberarmi dal fastidio di un bel paio di mutandine nere sulle quali avevo in precedenza lasciato cadere due gocce di profumo francese.
    
    Devo anche ammettere che le mie proteste sono state alquanto flebili e devo aggiungere di non avere opposto molto resistenza quando lui, rosso in viso e con le mani tremanti, mi ha fatto scivolare le mutandine alle caviglie mostrando al suo sguardo estasiato il mio bel figone contornato di riccioli neri.
    
    Doveva avere la gola secca e la bocca asciutta perché lo sentii deglutire rumorosamente quando, con delicatezza, mi divaricò le gambe quel tanto che gli era concesso dalle mutandine arrotolate alle mie caviglie.
    
    Marco, adesso cosa vorresti fare? mi udii dire con voce allarmata.
    
    Invece di rispondermi lui si inginocchiò ai miei piedi.
    
    Com'è bella, ...
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