1. La mia cognatina 2..............


    Data: 26/06/2019, Categorie: Etero Autore: menslave, Fonte: Annunci69

    ... stratosferici e mi tuffai a leccare con ancora maggiore avidità la figa di mia cognata e passai la lingua anche nel solco del suo culetto spalancato
    
    Questa meraviglia durò alcuni minuti fino a che mia cognata si fermò di leccare il mio uccello lasciandone ricoperta la sola cappella, come un enorme cono al cioccolato.
    
    Si fermò e sedendosi sopra il mio viso e mi chiese:
    
    “Allora ti piace la panna??” Io risposi che mi piaceva moltissimo, e dopo una breve pausa continuai dicendo che mi è venuta un po’ di sete.
    
    Non l’avessi mai detto! Mia cognata fu presa da una illuminazione e come folgorata dall’idea sobbalzò su di me più volte, poi si ricompose e disse:
    
    “Non sia mai vero che il mio schiavo debba alzarsi per andare a bere quando può attingere senza muoversi di un centimetro dalla fonte dissetante e quasi inesauribile della sua padrona. Pertanto dopo averti offerto il dolce sono pronta ad offrirti anche lo champagne.”
    
    Così rimanendo appollaiata all’altezza del mio viso si divaricò con le mani le labbra della figa ancora umida dalla mia leccata e posizionandola sulla mia bocca già aperta fece partire alcuni fiotti di caldo liquido biondo che mi finirono direttamente in gola e che non potei non ingoiare direttamente salvo soffocare, in quanto il getto caldo non accennava a fermarsi e mia cognata da sopra il Suo trono mi intimava di non farne cadere nemmeno una goccia ma di bere tutto quel caldo champagne di sua produzione.
    
    Mi era capitato ancora di ingoiare la ...
    ... pipì ma tanta come questa volta mai, e allora ritornai con la mente al momento in cui a tavola vedevo mia cognata bere con una certa continuità e soprattutto della birra. Lì per lì la cosa non mi aveva sorpreso o insospettito, ma ora che la stavo ribevendo mi accorsi di quanto mia cognata aveva bevuto e soprattutto di quanto e come aveva premeditato ciò che stava accadendo.
    
    Assorto in questi miei pensieri quasi non mi accorsi che il caldo fiotto piano piano si andava esaurendo così che mia cognata sentendo diminuire il flusso e quindi la pressione del getto avvicinò la sua calda figa alla mia bocca spalancata che potè così ospitare senza perdere nulla anche le ultime stille di caldo champagne. Infine sentìì mia cognata rilassarsi sopra di me lasciandosi andare con tutto il suo dolce peso sulla mia faccia, ma non potevo certo biasimarla. Ci si sente così bene dopo essersi svuotati la vescica che quasi godevo anch’io per lei, ma questa fase di rilassamento non durò a lungo.
    
    Il mio uccello infatti, dopo tutte queste estenuanti vicissitudini stava un po’ lasciandosi andare, ma fu fermato prontamente dalla mano della mia cognatina che non voleva proprio perdersi nulla del cibo che si era portata e quindi cominciò a menare l’uccellino che piano piano ritornò ad essere l’uccellone di prima.
    
    Ma questa volta mia cognata voleva di più. Di più direte voi, e cosa si può volere di più di un grosso cono al ciccolato? Ma certo un cono con cioccolato e panna, ma la panna era finita ...