1. Le due taccheggiatrici – Capitolo 5 – Epilogo


    Data: 21/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: William_Kasanova, Fonte: RaccontiMilu

    La prima cosa che percepì Marianna quando si riebbe fu il forte dolore all’ano, come se non ne aveva mai provati prima, seguito da uno stato di malessere concentrato allo stomaco, quasi l’avesse pieno di aria. Quando aprì gli occhi, confusa, le ci volle qualche secondo per rendersi conto che si trovava su una panca, sdraiata sui propri abiti stropicciati. Vide Francesca accanto a sé, seduta sul pavimento e appoggiata al muro. La sua amica era vestita, sebbene gli abiti sembravano essere stati appallottolati più volte e sbattuti per renderli minimamente guardabili, ed alcune macchie, di cui non ebbe difficoltà ad immaginare la provenienza, catturavano l’attenzione; lei, invece, era ancora nuda.
    
    Si guardò il corpo, in cui spiccavano un paio di lividi, l’inguine era coperto da croste biancastre ed un numero, probabilmente di telefono, era scritto sulla sua pancia con quello che sembrava essere uno dei rossetti che avevano trafugato e che poi le erano stati requisiti; l’accompagnava la scritta “telefonami se vuoi ancora divertirti, troietta”.
    
    Provò a sedersi, ma nel peggiore dei modi si ricordò che aveva appena perso la sua verginità anale, ricadendo a sdraiarsi.
    
    – Lo so, fa male. – commentò Francesca, comprensiva. – Le prime volte che l’ho dato ho fatto una fatica a sedermi… Per il resto come stai?
    
    – Una favola. – rispose Marianna, stringendo i denti e mettendosi su un fianco, per poi cadere dalla panca sulle mani e le ginocchia.
    
    – Magari è meglio se non ti metti ...
    ... a pecorina. – scherzò l’altra, alzandosi e allungandole una mano per aiutarla a mettersi in piedi a sua volta. – Mi sa che hai avuto un certo successo oggi, anche solo a guardarti la faccia.
    
    Marianna non capì cosa intendesse, ma quando si toccò il viso lo trovò pieno di croste di sborra secca.
    
    – Immagino ti abbiano tributato un’ultima sborrata quando sei svenuta.
    
    La bionda si trascinò allo specchio sopra il lavandino nella piccola cella. La sua faccia era piena di colate di desiderio maschile da farle credere che chiunque nel locale dove avevano fatto sesso avesse deciso di scaricare il fondo dei propri coglioni sulla sua faccia. Riuscì a stento a trattenere un sorriso.
    
    – Dovresti farti un selfie, prima di lavarti la faccia. – le propose Francesca. – Io l’ho fatto, come ricordo di questa giornata. Sborra in faccia, sulle tette, sulla passera. Se avevo il dubbio di essere desiderabile, ora non ce l’ho più. – aggiunse, scherzando.
    
    Marianna le diede retta, poi si lavò la faccia per bene, pulendosi anche i capelli le cui ciocche si erano incollate per lo sperma che vi era colato sopra.
    
    – E guarda. – le disse Francesca, aprendosi la camicetta e mostrando il numero di telefono che le era stato scritto sulle tette: la sborra secca c’era ancora, perché la ragazza aveva paura di cancellare la scritta lavandosi. – Almeno passerò il resto della giornata godendomi il profumo di sperma. Dev’essere di Vitto, quello che mi ha dato quell’orgasmo.
    
    Marianna si allacciò il ...
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