1. Mizu


    Data: 13/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: Annunci69

    ... vibratore verso la bocca, lei odiava il sapore amaro ed aspro del lattice e lui lo sapeva e lo faceva apposta, arrivato a sfiorare le labbra lei aprì la bocca inerme, senza neanche provare a resistere. L'aprì e chiuse gli occhi. Gusto orrendo che adesso lui cercava di spingere ancora più verso la gola, lo sentiva battere contro il palato molle, cercava di respirare con il naso per evitare i conati ma la corda le impediva di inspirare a fondo, aveva le lacrime agli occhi sentendosi al limite della sopportazione. Un istante dopo la bocca era vuota. Riaprì gli occhi, quel sapore disgustoso non la lasciava e lo sentiva pervaderla dal dentro, venne sciolto, inglobato, accolto solo dal calore che le bruciava in grembo. Lui la guardava conoscendo esattamente i pensieri di lei ma senza la voglia di lenirli od aumentarli, lasciandola da sola col suo animo a far crescere il desiderio. La guardò con sguardo freddo, spietato come un assassino che accoltella la sua vittima, le affondò senza esitazione il vibratore nella morbida fessura tra le gambe. L'istinto di lei fu di serrare le ginocchia ma trovò il bastone ad impedirglielo, lui sorrideva per essere riuscito a prenderla alla sprovvista, lo spinse fino in fondo, fino a toccarle con la mano la pelle calda del sesso.
    
    Lei respirava a fatica, le corde non le permettevano di prendere abbastanza aria per calmarsi e se ci provava più intensamente le sentiva mentre le segnavano la pelle. Con lui era sempre così, la prendeva sempre ...
    ... impreparata, non riusciva mai a seguire il suo ritmo e nel momento in cui pensava questo sentiva il suo corpo bruciare di desiderio.
    
    Lui iniziò a legarle un cordoncino morbido intorno alla vita, lo fece passare tra le gambe e le andò alle spalle, fece aderire il suo corpo a quello di lei che fremette lasciva al contatto, con una mano la cinse e mentre con l’altra tirava il cordoncino, quella davanti lo aggiustava, indugiando sulla vagina, in modo tale da fissare il vibratore. Come un soffio d’aria fresca lui si staccò dalla pelle calda e madida di lei e si preoccupò soltanto di legarle saldamente anche l’ultimo nodo.
    
    “Apri la bocca.”
    
    Eseguì senza esitazione. Una bacchetta di legno le occupò lo spazio tra i denti, poi lui gliela bloccò in quella posizione con un laccio dietro la nuca.
    
    Il respiro di lei passava indifferentemente dal naso e dalla bocca che non poteva chiudere, si sentiva esposta, profondamente ed inesorabilmente in mostra, inerme, impossibilitata a muoversi e svuotata da qualsiasi energia per ribellarsi. Finalmente aveva raggiunto quello stato che agognava per giorni interi, col cuore che batteva forte ed il respiro affannato, bloccata e legata com’era poteva finalmente lasciar uscire quella parte di sé che aveva dentro e che nessun altro poteva conoscere.
    
    Lui azionò il vibratore con il telecomando e lei chiuse gli occhi per lasciarsi andare ulteriormente, per arrivare a quell’orgasmo fratello di tutti gli altri avuti in quella stanza e presi su ...