1. Mizu


    Data: 13/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: Annunci69

    Camminava sempre più lentamente sul marciapiede selciato fino a fermarsi sulla soglia di un vecchio portone. Si guardò attorno, strada semi deserta, le uniche facce che vide erano anonime. Suonò al campanello con il nome sbiadito, senza neanche provare a leggere la targhetta. La serratura scattò un attimo dopo, spinse la pesante anta di legno con la vernice che cominciava a scrostarsi dal basso ed entrò.
    
    L'atrio era nella penombra con solo il lucernario ad illuminarlo, senza curarsi di accendere la luce prese a salire le scale. Sarebbe dovuta essere in palestra a quell'ora, pronta per la lezione di yoga ed invece era lì… non c'entrava nulla il rapporto con suo marito, che amava profondamente, non era neanche un'evasione dai suoi figli… era entrata in quel sito per gioco, per curiosità, semplicemente per un desiderio che aveva dentro e non era mai riuscita a far uscire a parole ed ora, ogni due settimane, saliva quelle scale fino all'ultimo pianerottolo.
    
    La porta era socchiusa, rimase un attimo in ascolto per eventuali rumori poi entrò richiudendosi l'uscio alle spalle. Anche il corridoio disadorno e silenzioso era nella penombra, cominciò a spogliarsi riponendo le sue cose nella cesta lì affianco. Era accaldata per i cinque piani saliti a piedi e la sua pelle era ricoperta da un leggero strato di sudore ma si sentiva piena di energia. Presto fu nuda, completamente nuda, in qualunque altro posto si sarebbe sentita a disagio, ma non lì.
    
    Controllò che tutto fosse in ...
    ... ordine nella cesta ed entrò nella prima porta a destra. La stanza sgombra era adornata solo dall'armadietto basso poggiato contro il muro, si mise in ginocchio sul parquet, poggiò i dorsi delle mani sui talloni e si sedette sopra i palmi bloccando completamente la possibilità di muovere le braccia.
    
    Erano passati diversi minuti, non troppi dato che le gambe non si erano ancora intorpidite, il suo respiro lento le ghiacciava quel sottile strato di sudore sul petto mentre lei si concentrava solo sulla luce che entrava quasi orizzontale dalle fessure delle tapparelle. Un forte dolore al centro della schiena, come centinaia di aghi, proprio sotto la scapola, le fece inarcare all'indietro la spina dorsale
    
    “Stai dritta!”
    
    Era arrivato! Finalmente… di soppiatto, come al solito. Le bruciava dove era stata colpita e sentiva la pelle pulsare. Raddrizzò per bene la schiena e guardò fisso davanti a sé, sentì il frustino cadere a terra, era nella giusta posizione ora.
    
    Lui le passò oltre come non accorgendosi che lei fosse in ginocchio al centro della stanza ed andò all'armadietto, estrasse una matassa di corda e tornò da lei, che sempre immobile nella giusta posizione lo seguiva con lo sguardo. Indossava i soliti pantaloni leggeri e comodi, la sua muscolatura forte ma non eccessivamente gonfia delineava il torso nudo. Lo guardò disfare la chiusura della matassa e cominciare ad allungare la corda sul pavimento, proprio davanti ai sui occhi, lo guardava sognante ed immobile mentre le ...
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