1. Mizu


    Data: 13/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: Annunci69

    ... distanza tra i suoi piedi era molta di più dell'apertura delle sue spalle, la posizione era scomoda e faticosa da mantenere. Lui iniziò a legarle una caviglia, lei non osava guardare in basso, sentiva il respiro di lui scorrerle sulle gambe, era completamente esposta ma non le importava, sentiva di essere su un mondo a parte, completamente sicuro. Da una caviglia passò all'altra solo dopo aver fatto scorrere la corda nei due occhielli opposti sul bastone. Ultimato il secondo nodo, anche volendo, lei non avrebbe più potuto chiudere le gambe.
    
    Lui prese un'altra corda più corta e standole di fronte le chiese fermamente
    
    “I polsi.”
    
    Lei distese le braccia fino quasi a toccare i suoi addominali, lui con calma le diresse i palmi verso il basso e cominciò a legare. Una spira, due spire, tre spire. Una più del solito… Strinse il nodo ed ora le sue possibilità di movimento si erano ridotte ulteriormente, ma non aveva comunque nessuna voglia di farlo. Lui andò verso la finestra, alzò un braccio ed afferrò con tre dita un grosso anello di metallo che pendeva da una corda spessa. Era sempre stato lì? Contraendo i muscoli del braccio e del torso lasciò che l'intero suo peso tendesse la corda che lo sostenne senza fallo. Lei rimase immobile mentre guardava il corpo di lui, così forte, così curato ed essenziale, la luce che lo illuminava da dietro aggirava il profilo passando tra duna e duna dei suoi muscoli tesi.
    
    “Avvicinati.”
    
    Si mosse titubante, aveva paura che le avesse ...
    ... letto la mente sentendo il suo desiderio per quel corpo giovane, istinto puramente veniale. Provò ad avanzare, era davvero dura con il bastone che le teneva le gambe costantemente aperte ma riuscì ad arrivargli così vicino da sentire il suo respiro sulla pelle. Lei ribolliva, sentiva ogni lembo della sua carne bruciare. Quando lui le afferrò la corda ai polsi e le alzò senza cura le braccia al soffitto non fece altro che attizzare quella fiamma. Nello slancio i capezzoli di lei toccarono il petto di lui. Gemette. Si vergognò. Era rossa in viso, lo sentiva, non voleva che lui la vedesse in quello stato, voleva coprirsi ma le mani rimasero verso il cielo. Guardò su, era legata a quell'anello, completamente distesa, un millimetro in più ed avrebbe cominciato a staccare i piedi da terra. Guardò lui, aveva un ghigno sul viso e i suoi occhi che le guardavano attraverso: aveva capito, ma per lei ora era troppo tardi per nascondere quella sensazione che le vibrava dentro. Abbassò lo sguardo per timidezza, lo rialzò impaurita di un altro schiaffo ma lui non era più davanti a lei, era tornato all'armadietto e stava tirando fuori varie cose.
    
    Tornò da lei, con lentezza iniziò a calzare un preservativo su un vibratore nodoso, lo stesso che aveva usato la volta precedente. La fissava in volto mentre lei era concentrata sulle sue mani, lei sapeva cosa sarebbe successo, già anticipava le mosse successive e quei movimenti così lenti la innervosivano e la caricavano ancora di più. Le portò il ...