1. GANG LATTEX TRANSEX BAND


    Data: 11/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Trans Autore: strapps, Fonte: RaccontiMilu

    A parte Sally che aveva contattato me e Marina che aveva proposto la cosa anche a Felipe, non avremo conosciuto nessuno delle transex che avrebbero partecipato all’orgia. Era una sorta di festa in lattex: trionfo di materiale appiccicoso e duro, sexy e eccitante. Sally mi consegnò il mio vestito un paio di giorni prima: ‘Portalo, facci un giro per casa, indossalo, dovrai essere a tuo agio qua dentro!’ mi disse mostrandomi una tuta di lattex che copriva tutto il corpo centrale, la testa per mezzo di un cappuccio e solo una porzione minore di braccia e gambe. La indossai. Era una sensazione strana, calda e opprimente ma anche sexy. Sul culo c’era un’apertura ampia all’altezza della fessura. ‘Stai bene…fatti vedere…le maniche sono propro corte..ma ok…cammina! Così…ora mettiti in ginocchio..bravo..così..come ti senti?’
    
    Sally indossava una camicetta a fiori che a stento tratteneva le zinne gonfie, un cappello di jeans e grossi occhiali oro. Andava di fretta, ma voleva essere sicura che per la festa tutto sarebbe andato liscio. Era dai tempi della gang-bang per Carnevale che non eravamo di nuovo coinvolti in un’orgia. ‘..va bene…credo…’ dissi.
    
    ‘Ok. Sabato pomeriggio, passerò a prenderti con Marina, fatti trovare vestito così, passeremo dal garage, monterai nella bauliera e andremo fuori città. Intesi?’ e mi afferrò la faccia, dagli occhiali dorati a specchio vedevo il mio volto stretto nella morsa di Sally, le sue mani che mi stringevano forte. Annuii e lei mi mollò uno ...
    ... schiaffetto leggero. ‘A sabato!…’ fece uscendo dalla porta così come era entrata pochi minuti prima. Mi tenni la tuta indosso e feci come mi aveva ordinato: passeggiai per casa, andai carponi, bevvi dell’acqua attraverso la maschera che lasciava ampi spazi agli occhi e alla bocca e aveva 2 fori sul naso. Non era male, anzi mi eccitava.
    
    Il sabato arrivò.
    
    Sally mi mandò un messaggio affinch&egrave scendessi nei sottosuoli dello stabile. Mi vestii e indossai un pesante cappotto fino alle gambe, un cappello a larga tesa e infilai l’ascensore. Sotto c’era solo il ragionier F. che parcheggiava la Citroen nel garage, aspettai che avesse finito e poi andai al mio box auto. La Mercedes di Marina attendeva. ‘Muoviti, stupido!’ mi apostrofò Sally quando finalmente mi feci vedere. Mi mollò un calcio nel culo e mi gridò in faccia: ‘Spicciati coglione, togliti questo cappotto ed entra nel bagagliaio.!’ Marina aprì dietro e vidi Felipe che giaceva sul fondo, le mani legate con una tuta simile alla mia addosso. Mi fece spazio. ‘Legalo!’ ordinò Sally e Marina mi mise dei ferri corti ai polsi. Mi sdraiai nel vano dietro con Felipe, per fortuna lo spazio era molto in quella Mercedes anni ’60 e Felipe era minuto. La bauliera si chiuse e partimmo.
    
    Facemmo molta strada. Dentro si stava stretti e contorti, sudavo e Felipe piagnucolava per via del dolore alla schiena, era in quella posizione da 1 ora prima di me. Sentivo Marina e Sally ridere e scherzare davanti.
    
    Finalmente dopo un breve ...
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