1. Rimorchiatori di coppie.


    Data: 07/06/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... rimorchiatori di coppie, erano tutti sulla cinquantina. Non ci era mai capitato di essere rimorchiati da aitanti stalloni da monta, ma solo da uomini sposati con la pancetta in cerca di coppiette giovani con cui spassarsela e vivere un’intensa avventura extra coniugale. E noi eravamo perfetti per questo; entrambi molto giovani, io bionda, bel corpo, disinibita e soprattutto senza problemi a mostrarmi nuda davanti ad altri uomini. Ero la preda perfetta. E Berni chissà, forse doveva avere l’aspetto del cuckold se parecchi uomini tentavano di rimorchiarci.
    
    Ebbene, quel giorno facemmo una follia. Ci lasciammo rimorchiare, un po’ ingenuamente se devo essere onesta. Non era nelle nostre intenzioni, eppure il rimorchiatore era riuscito nel suo tentativo di abbordaggio. Devo premettere che per raggiungere la spiaggia c’era un bel pezzo da fare a piedi; circa due chilometri. Però era una piacevole passeggiata. Non sempre io e Berni avevamo a dispozione la macchina di suo padre, e così quel giorno ce ne andammo a piedi. Bisognava prendere un treno e poi farsela a piedi. All’andata andò tutto per bene, ma fu al ritorno che fummo rimorchiati. Era una giornata di mare come le altre, poche coppie e un sacco di singoli (tra semplici guardoni e rimorchiatori). Dopo un pò che eravamo in spiaggia notai che c’era un uomo sulla cinquantina che mi guardava con insistenza, e devo dire che la cosa mi eccitò molto, nonostante fisicamente fosse messo piuttosto maluccio. Devo dire che feci anche ...
    ... un pò la stronza, nel senso che ogni tanto mi chinavo a novanta gradi col pretesto di sistemare meglio il telo o di prendere qualcosa dalla borsa per fargli vedere meglio il mio didietro e soprattutto il mio orifizio anale, perch&egrave in quella posizione chiaramente le mie natiche si allargavano e lui aveva una visuale completa dei miei buchi. Ma lo facevo soltanto per il semplice gusto di provocarlo. Non volevo che ci rimorchiasse. Era come giocarci insieme, come se gli dicessi: “lo so che mi vuoi, che credi? Lo so che vuoi questi buchi qui, me ne sono accorta, non sono mica così ingenua come credi”. Però voglio dire, il gioco era tutto lì, non era nelle mie intenzioni fare in modo che ci rimorchiasse. Successe tutto per puro caso. All’improvviso il cielo da azzurro iniziò a farsi scuro. Io e Berni decidemmo di riprendere la nostra roba e andarcene, perch&egrave era chiaro che presto sarebbe cominciato un discreto acquazzone.
    
    Ci incamminammo e le prime gocce di pioggia cominciarono a cadere giù, e avevamo ancora due chiolometri da fare. A quel punto ci si accostò una macchina. Era l’uomo con cui avevo giocato in spiaggia, quello che mi fissava in continuazione.
    
    – Ragazzi, avete bisogno di un passaggio?
    
    L’uomo a cui per gioco avevo mostrato i miei buchi ci stava rimorchiando. E le condizioni atmosferiche erano a suo favore. Non potevamo rifiutare quell’offerta. C’erano ancora ben due chilometri dalla stazione, e stava per scatenarsi un inferno d’acqua.
    
    – Viste le ...
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