1. Rimorchiatori di coppie.


    Data: 07/06/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... nell’oblio, ma lungo la strada non riuscì a trattenersi dallo spiarmi in mezzo alle gambe. Lungo la strada l’acquazzone era peggiorato. Adesso c’erano perfino lampi e tuoni. Non si riusciva a vedere neppure la strada. Intanto eravamo arrivati alla stazione, ma il treno era tra quaranta minuti. Era una piccola stazioncina di provincia, senza neanche una pensilina dove ripararsi. Si potrebbe dire che a parte i binari e la macchinetta automatica per fare i biglietti non c’era altro. Insomma, avremmo dovuto aspettare il treno sotto quella bomba d’acqua e fulmini. Ma a quel punto Paco si giocò la sua carta vincente, fece lo scacco matto nei nostri confronti.
    
    – Siete sicuri di voler aspettare il treno con quest’acqua? Io abito a due chilometri da qui, se volete potete venire a stare da me fino a quando smette di piovere.
    
    – No guardi, non &egrave il caso – rispose Berni in modo categorico.
    
    – Ma amore, ragiona. Non possiamo aspettare in stazione. Non vedi che sta piovendo a dirotto?
    
    Alla fine riuscii a convincerlo, e così il signor Paco proseguì lungo la strada, fino ad arrivare ad un caseggiato di campagna. Entrammo in casa che eravamo zuppi d’acqua. Io e Berni ci mettemmo a sedere sul divano del soggiorno, mentre Paco ci disse che sarebbe andato a prepararci qualcosa di caldo. A quel punto ci guardammo intorno, Berni era visibilmente nervoso. Forse era preoccupato da quella situazione, io invece avevo una strana eccitazione. Notai che il signor Paco era sì andato in ...
    ... cucina, ma era fermo dietro la porta a spiarci. Vedevo chiaramente la sua immagine riflessa in uno specchio del soggiorno. Berni non poteva vederlo, ma io sì. E allora capii. Il signor Paco non era un bull. Non voleva i miei buchi. Paco, a differenza di quello che avevo creduto, era un semplice guardone e voleva spiare la nostra intimità. Insomma, in poche parole voleva vederci fare l’amore, voleva vedere Berni montarmi. L’idea mi eccitò un casino. Non avevo mai fatto l’amore con il mio fidanzato davanti ad un guardone. Allora decisi di acconcentarlo, di dargli esattamente quello che voleva. E così mi sfilai il vestitino zuppo d’acqua e rimasi nuda.
    
    – Ma che fai? Sei matta? Potrebbe vederti.
    
    – C’ho voglia di fare l’amore – dissi accarezzandogli il pacco che nel giro di qualche secondo si indurì come la pietra. – Ti prego amore, fottimi. Adesso.
    
    – Ma che ti prende, Moana? – disse allontanandomi la mano dal suo cazzo.
    
    – Sono arrapata da morire – mi avventai su di lui sfregandogli la vagina sul suo sesso duro. – E dai, non fare lo stronzo. Fottimi.
    
    Il signor Paco ci guardava ancora, ma adesso aveva tirato fuori il suo cazzo duro e aveva cominciato a smanettarsi lentamente. Ma Berni non ne voleva sapere di fare l’amore, e allora decisi di passare alle minacce. Mi misi in piedi davanti a lui, con i pugni contro i fianchi e lo guardai con aria di sfida.
    
    – Se non mi fotti tu mi faccio montare da lui – gli dissi.
    
    – E dai Moana, ragiona.
    
    – Ok, allora vado… – feci ...
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