1. La versione di gaia - l'inizio


    Data: 19/05/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: DottFrancesco, Fonte: Annunci69

    Maledette macchioline rosse…..la seconda notte insonne.
    
    Da qualche giorno mi erano comparse sulla pancia delle piccole macchie dapprima di un color rosso tenue, poi più vivo e poi nuovamente tenue che, inizialmente fastidiose solo alla vista, erano poi diventate un vero tormento a causa del prurito generato.
    
    Sarà stato il sudore (ho una pelle chiara e sensibile e il primo caldo di giugno iniziava a farsi sentire) o forse un’allergia alimentare, o forse…..non riuscivo a capire: sapevo solo che mi davano fastidio e che volevo sparissero.
    
    Così, quando mi sembrò che si stessero estendendo più in basso verso la coscia, decisi di prenotare una visita dal dermatologo.
    
    La scelta cadde sul dott. Rossi perché professionista conosciuto e spesso al centro di conversazioni di colleghi di lavoro soprattutto se con figli piccoli.
    
    Prenotai la visita e accompagnata da Alberto mi recai presso lo studio.
    
    Nella sala di attesa c’era una mamma con due bambini: il più grande giocava con il telefonino, il più piccolo piagnucolava lamentandosi per la fame.
    
    Come sempre più spesso accadeva quando vedevo dei bambini fui assalita da una sorta di malinconia: a me sarebbe piaciuto avere un figlio ma Alberto, già soddisfatto per i due avuti dal precedente matrimonio, continuava a rimandare accampando scuse sciocche e poco credibili.
    
    Questo argomento era l’unico vero motivo di discussione fra di noi: non dubitavo della sincerità dei suoi sentimenti ma la sua totale chiusura mi ...
    ... infastidiva non poco; non si era neanche accorto del mio guardarli e della mia malinconia troppo preso com’era a leggere e mail, sicuramente di lavoro, sul suo tablet. La cosa mi innervosì non poco, presi una rivista e comincia a sfogliarla distrattamente attendendo solo che arrivasse il mio turno.
    
    Quando fui chiamata decisi di entrare da sola; comunicai la mia decisione e, senza dare a Alberto il tempo di ribattere, mi incamminai seguendo l’infermiera.
    
    Giunti sulla porta la donna mi annunciò e mi invitò ad entrare, varcai la soglia e sentii la porta richiudersi alle mie spalle.
    
    In un angolo della stanza c’era una scrivania e seduto dietro di essa il medico, nell’angolo opposto un paravento e dall’altra parte il lettino per le visite; questi ultimi due elementi erano un po’ freddi ed essenziali mentre la scrivania e soprattutto la libreria posta alle spalle erano di design e molto curate.
    
    Il dott. Rossi si alzò per ricevermi porgendo la mano per salutarmi; era un bell’uomo, non bellissimo ma molto intrigante, abbronzato, con capelli leggermente brizzolati e fisico atletico.
    
    Dava l’idea di chi pratica sport all’aperto (pensai andasse in barca a vela); aveva le classiche rughe di chi ha preso molto sole e questo mi rendeva difficile definire che età avesse anche se immaginai fosse solo un po’ più grande di Alberto.
    
    Mi strinse la mano fissandomi negli occhi e così potei notare una piccola cicatrice sulla fronte, uno sguardo profondo reso ancor più affascinante dal ...
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