1. Un master brutale


    Data: 19/05/2019, Categorie: Trans Autore: CagnaGolosa, Fonte: Annunci69

    ... si sposta sulla fitta alla schiena.
    
    Un altro colpo che arriva fino al lato del corpo mi conferma che ho ben altro di cui preoccuparmi: non urlare. Non tollera che si urli. Non devo urlare. O mi tapperà la bocca con un limone e una benda come la volta scorsa e i colpi saranno ancora più duri.
    
    Conto mentalmente i colpi, per cercare di spostare il pensiero dal dolore.
    
    Uno.
    
    Due.
    
    Tre.
    
    Quattrocinqueseisetteotto. Perdo il conto, non riesco a contare, la bocca è spalancata. La schiena, i glutei, le cosce, il retro delle gambe, di nuovo la schiena e soprattutto i colpi che giungono con la punta fino al fianco mi strappano il respiro in maniera atroce. Inizio a vibrare. Mi prende per i capelli.
    
    “Ti fa male?”
    
    Prendo fiato. Cosa dovrei rispondere? Cosa?
    
    “Ti ha fatto male?” mi ripete stringendo la presa sui capelli.
    
    Annuisco. Non riesco a parlare e annuisco lievemente.
    
    “Bene. Mi piace quando ti fa male. E ora stai ferma qui, in questa posizione.” E mi divarica ulteriormente le gambe e mi inclina leggermente. La mia testa poggia su un mobile, i polsi e le caviglie sono immobilizzati, le gambe sono tese, doloranti, la schiena e le natiche pulsano…
    
    Lui si allontana per un attimo e poi torna, ancora una volta da dietro.
    
    Sento come un pungiglione…
    
    “No… aghi no… per favore, no…”
    
    “Aghi!? Imbecille, ma quali aghi! È cera” e inizia a farla colare sul mio sesso. Sono tante piccole fitte, ma meno dolorose di quanto ho provato finora. Poi si sposta sul ...
    ... culo e sulla bocca che ho lì e poi lungo tutta la schiena e torna infine al mio sesso e riempie di cera la microscopico clitoride, ne fa un blocco unico. Penso che è bene che non abbia peli. Sto tirando il fiato. Fa male, ma nulla a confronto di quanto ho subito pochi istanti prima.
    
    Lo vedo che si abbassa verso di me e con un singolo gesto scioglie i nodi alle caviglie; mi sorprendo a pensare che è stato bravo, ha usato quella che in gergo si chiama “chiave”, ma ancora una volta avrei da preoccuparmi di ben altro.
    
    “Rimettiti le mutande, ti pulirai a casa tua”.
    
    Obbedisco immediatamente, mentre lui torna al tavolo e lo intravedo posare la grossa candela e prendere… il grosso guinzaglio intrecciato.
    
    Ho messo appena il mio piccolo sesso tutto racchiuso in un blocco di cera bianca dentro al perizoma quando mi arriva il primo colpo con il retro del guinzaglio, dritto sulla coscia. Mi strappa un gemito che so esser stato troppo rumoroso.
    
    “Ti devo tappare la bocca?” mi chiede ruvido.
    
    Scuoto la testa e sento un brivido perché non so se lo farà comunque.
    
    “Allora nemmeno un fiato” e mi tira per un braccio e mi sbatte sul tavolo, pancia sotto, i piedi toccano appena terra, lui mi tira dal braccio, la testa è schiacciata sul piano del tavolo.
    
    Iniziano i colpi. Cerco di contare ma non riesco. Non so quanti sono ma sono tanti, e dolorosi, molto, vorrei divincolarmi ma non ci riesco, riesco appena a saltare sotto l'impatto dei suoi colpi. Lui lascia la presa e si sposta ...
«1...3456»