1. Sonia: chi perde, paga!


    Data: 16/05/2019, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: Ale_Manosvelta, Fonte: RaccontiMilu

    ... decisa resistenza e con maggior convinzione di prima provai a dire: “Ma &egrave impazzito? Non voglio fare niente di tutto ciò. Lei &egrave un pervertito!”. L’uomo mi guardò negli occhi e mi disse minacciandomi: “Ascoltami bene troietta! Sei venuta in questo posto, vestita da gran maiala ed &egrave solo grazie a me che non hai già una dozzina di cazzi intorno da succhiare. Ora: o scegli il male minore e fai quello che ti chiedo o ti lascio qui sola e vediamo come va a finire. Tanto più, cara porcellina, che muori dalla voglia di cazzo: hai i capezzoli di marmo e la passera tutta fradicia!”. “Ma che dice ?” cercai di ribattere alle sue giuste osservazioni ma la situazione insolita, l’intraprendenza e l’autorità di un uomo così più grande di me, stavano facendo effetto sulle mie difese. “Ah no?” incalzò l’uomo ripiazzandomi una mano in mezzo alle cosce, iniziando a strofinarla sulla fica. Per la prima volta schiusi leggermente le cosce, fino a quel momento rigorosamente serrata, e lui ne approfittò immediatamente per penetrarmi a fondo con un dito. Non opposi resistenza e il vecchio scese velocemente dalla poltroncina e si inginocchiò fra le mie gambe che riuscì ad aprire senza dover usare troppa forza. Mi sfilò con foga il perizoma e si gettò con la faccia sul mio sesso completamente depilato. Inizio a leccarmela furiosamente, masturbandomi con una, due dita. Alzandomi le cosce, non mancò di leccarmi anche il buchino posteriore nel quale ebbe cura di infilare un altro dito. ...
    ... Ormai avevo perso ogni freno inibitore ed ebbi un violento rumoros orgasmo, l’uomo none se ne curò e continuo a torturami per ancora alcuni minuti; poi si alzò. Senza tanti indugi mi mise l’uccello sempre durissimo davanti al viso e prese a strofinarlo sulle labbra chiuse, con la mano destra provò un’altra volta a spingermi la testa dalla nuca, ordinando: “Dai troia, succhiamelo tutto. Forza!”. Non passò neanche un minuto che stavo spompinando con foga, a cosce spalancate, quel maiale, che ansimando rumorosamente mi aveva sollevato completamente il top e mi palpeggiava con entrambe le mani il grosso seno. Fu a quel punto che, abituati gli occhi all’oscurità, mi accorsi che dai palchetti accanto al nostro, alcuni curiosi seguivano la nostra performance segandosi i cazzi. Mi fermai un attimo interdetta ma lui mi disse “Dai continua. Hanno pagato anche loro il biglietto, hanno diritto di divertirsi come stai facendo tu. Succhia, succhia”. Ripresi a spompinare l’uomo. Passai alcuni minuti con la verga del vecchio affondata nella bocca, succhiando avida, poi l’uomo la tolse e mi aiutò ad alzarmi. Mi fece appoggiare alla balaustra del palchetto, in mezzo agli sguardi dei porci che negli spazi accanto al nostro si stavano masturbando guardandoci, ma soprattutto guardandomi. Il vecchio mi mise a pecorina e mi arrotolò la minigonna sui fianchi. Era chiaro che mi voleva chiavare e a me stava bene. Gli chiesi: “Ma hai un preservativo?” e lui sempre più spavaldo: “Certo. Ma non ho nessuna ...