1. Sonia: chi perde, paga!


    Data: 16/05/2019, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: Ale_Manosvelta, Fonte: RaccontiMilu

    ... avvicinò e mi fece cenno di sedermi in una delle sedie imbottite, lui ne prese un’altra e si sedette accanto a me. Le luci nella sala erano già spente al momento in cui eravamo entrati nel palchetto e il film era alle scene introduttive. Nel buio riuscii a vedere qualche spettatore sia in galleria che in platea, sembravano non curarsi di me, mentre alcuni armeggiavano in modo inequivocabile con il loro sesso o con quello del vicino di posto, io sembravo al sicuro. In pochissimi minuti la natura della pellicola si rivelò e lo schermo fu riempito da una scena di sesso orale fra una ragazza bionda ed un attore muscoloso. Mentre guardavo curiosa la pellicola sentì una mano poggiarsi sulla mia coscia sinistra e accarezzarla delicatamente. Immediatamente mi voltai, tolsi la mano e dissi stizzita: “Ma che fa ?”, “Hai delle cosce bellissime e una pelle cosi morbida e liscia”. L’uomo guardava rapito le mie gambe nude completamente scoperte e incurante della mia reazione vi ripose sopra la mano continuando ad accarezzarle.”Ma la vuole smettere! Pensavo che fosse una persona per bene!” sbottai togliendo per la seconda volta la mano. La situazione sembrava tornata alla calma quando il personaggio al mio fianco mi sussurrò in un orecchio: “A volte devo prendere il Viagra per scoparmi qualche troia, ma oggi non ne ho proprio bisogno. Guarda cosa mi hai fatto”. Mi voltai allibita e vidi l’uomo che con la massima naturalezza si sgancio la cintura dei pantaloni, che sbottonò ed estrasse il ...
    ... cazzo. Un membro di buone dimensioni durissimo che scappellò lentamente mente lo osservavo e lui mi guardava fisso le cosce. “Ma che diavolo sta facendo ? E’ Impazzito ?” tentai di protestare, sorpresa e turbata dalla intraprendenza dell’uomo, “Lei &egrave un maiale!”. Lui continuava a muovere lentamente la mano sinistra sul suo uccello mentre con la destra riuscì, nonostante il buio, a prendermi il capezzolo sinistro, attraverso la stoffa della corta maglietta, e a stringerlo delicatamente. Mi sorpresi a gradire Il contatto quasi diretto della sua mano con il seno e ciò non mi fece reagire in alcun modo. Questa mia passività, per l’uomo fu di stimolo per osare di più. Tolse la mano dal capezzolo e la riportò immediatamente sulle mie cosce, facendola passare all’interno e arrivando al mio sesso; inspiegabilmente umido. Il piccolo perizoma era l’unico baluardo fra la mia intimità e la mano rapace del porco. In un lampo riuscì ad intrufolare un dito sotto il tessuto del piccolo slip e a passarmelo fra le grandi labbra carnose, sentendole bagnate. Dopo un primo momento di sbandamento riuscii a togliere, ancora una volta, la mano dell’intraprendente vecchio e a sospirare un non troppo convinto “No. Basta. Non si permetta”. L’uomo aveva intuito che non avrei resistito a lungo e perso ogni freno non si fermava più; questa volta la mano la mise dietro la mia nuca e cercando delicatamente di forzarmi verso il suo pene, mi disse: “Dai succhialo! Lo so che non vedi l’ora” opposi una ...