1. Invisibile ai suoi occhi


    Data: 11/05/2019, Categorie: Etero Autore: Bettina Saw Morgan, Fonte: EroticiRacconti

    ... guardassi nella tua direzione? Beh, ogni volta me lo hai fatto diventare di marmo. Ma resti sempre una mia dipendente.»
    
    «Mi piaci e ti voglio. Non posso farci nulla.»
    
    Lo fissai negli occhi mentre diminuì ulteriormente lo spazio fra di noi. Ormai i miei seni toccavano il suo petto.
    
    «Credi che non abbia notato quel microscopico pezzetto di pizzo fradicio? E scommetto che anche questo lo è già.»
    
    Senza troppi complimenti strattonò le mutandine scostandole di lato e senza troppi complimenti affondo in me con due dita facendomi sussultare.
    
    «Come immaginavo, sei un lago.»
    
    Mosse le dita dentro e fuori, facendomi bagnare ancora di più mentre velocemente portai la mia mano all'altezza della zip. La abbassai e poi slacciai il bottone, andando a liberare il cazzo decisamente duro. Lo massaggiai dal glande, dove raccolsi le prime gocce di liquido preseminale, alla base e poi nuovamente a ritroso.
    
    «E tu ce l'hai veramente di marmo.»
    
    Le nostre mani si muovevano in sincrono, ognuno intento a donare piacere all'altro. In tutto ciò i nostri occhi non si scostarono gli uni dagli altri, ma anzi, studiavano le rispettive reazioni.
    
    Ansimai rumorosamente quando aggiunse un terzo dito rischiando farmi venire seduta stante.
    
    «Quante volte ti sei sditalinata pensando a me?»
    
    Arrossii, lo avevo fatto fin troppe volte. Quasi ogni sera, a parte quando trovavo qualche partner con cui divertirmi e spassarmela per bene. Ma nei miei pensieri c'era comunque lui, non c'era il ...
    ... partner della serata.
    
    Presi a cavalcare le sue dita mentre la mia mano si muoveva sempre più veloce sul suo cazzo man mano che lo sentivo ingrossarsi sempre di più.
    
    «Rispondi a meno che tu non voglia essere sculacciata a dovere.»
    
    «Magari mi piace essere sculacciata e poi cosa ti cambia saperlo? Lo sai benissimo che l'ho fatto e anche per parecchie volte, così come non mi sono limitata ad usare le dita. A un certo punto non bastavano più.»
    
    Senza troppi complimenti mi intrappolò contro l'isola della cucina e scostò la mia mano così da potersi stringere il cazzo nel palmo della mano, accarezzandolo per qualche istante.
    
    «Se non vuoi che ti strappi quelle mutandine ti conviene togliertele.»
    
    Quel tono così autoritario rischiò di farmi venire seduta stante, ma cercai di concentrarmi, mi libera delle mutandine lasciandole cadere a terra.
    
    Con dita tremanti allargai le labbra del mio sesso, gli mostrai quanto fossi fradicia per lui e bisognosa di essere scopata.
    
    A quanto pare però non era interessato a questo. Ancora una volta mi fece voltare senza troppi complimenti e con un ginocchio mi fece allargare le cosce. Mi accarezzò la passera grondante per qualche istante e poi con un'unica stoccata si spinse nella mia vagina fradicia prendendo a martellarmi con spinte veloci e decise e al tempo stesso prese a schiaffeggiarmi le natiche.
    
    «Ohh dio..»
    
    Gemetti inarcandomi mentre i seni si scontravano contro il ripiano ad ogni spinta che mi faceva sobbalzare vista ...