1. Frequenti richiami


    Data: 09/05/2019, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... soprattutto perché trattenuta dall’ansia di demolire la nostra ferrea e robusta amicizia iniziai a verificare, ma senz’ottenere soddisfacenti risultati: ai miei introversi approcci lei replicava con appelli di grande coinvolgimento per il suo ragazzo e smentiva di volerlo raggirare sia pure con un’altra femmina per amore. Nonostante ciò, io l’avevo sorpresa tante volte a squadrarmi con degli occhi che non erano genuinamente quelli di un’amica: io ero più che certa che dietro quella fittizia e simulata indifferenza pure lei mi desiderasse, in tal modo decretai in quell’occasione di mettere in pratica la mia personale sventatezza.
    
    Una sera, infatti, ci eravamo fissate un appuntamento per fare degli acquisti, nel contempo lei m’interpellò dalla guardiola del collegio per mettermi al corrente di scendere, malgrado ciò io la pregai di salire con la giustificazione di non essere ancora pronta per uscire. In quella circostanza mi feci trovare interamente svestita, poiché non ero indubbiamente una sgraziata visione, al contrario, il mio seno era florido, la mia capigliatura nera e lunga che approdava fin quasi al fondoschiena sodo, e infine l’abbondante peluria pubica che non nascondeva del tutto le sporgenze delle mie intimità. Allorquando Marzia entrò in camera rimase colta nel segno, perché ben presto lo sbalordimento fu annientato dall’impaccio, tuttavia cercò coerentemente di far finta di nulla. Io iniziai a mulinarle intorno con il pretesto di cercare gl’indumenti ...
    ... sparpagliati qua e là per la stanza, mentre osservavo che Marzia era a disagio, molto sconcertata, era divenuta rossiccia in faccia come un peperone, ma appena mi voltavo, sicura che io non la guardassi, si soffermava con lo sguardo sul mio corpo vagliandolo.
    
    La situazione in verità non era delle migliori, sebbene fossi effettivamente persuasa che stesse per cedere, c’era la reale e fondata incognita che da un momento all’altro potesse saltare tutto per quel convenzionale e insulso intoppo. In quella precisa circostanza io potenziai il mio approccio approfondendolo, in maniera tale che non ci fossero più indecisioni né titubanze, tenuto conto che passandole accanto sfioravo le sue braccia scoperte con i capezzoli ormai duri. Marzia era costantemente più purpurea, decisamente confusa e turbata, presumibilmente infoiata ed esaltata, malgrado ciò provava di fare in ogni caso finta di nulla, contrastata e travagliata com’era tra il suo desiderio e la paura di commettere qualcosa di sbagliato. D’improvviso, accomodandosi sul letto mi domandò per l’ennesima volta, seppur con sempre minor convinzione di far presto e di rivestirmi, io le sorrisi in maniera canzonatrice e derisoria riferendole che avrei acciuffato le mutandine, pensando che così finisse il suo tormento Marzia annuì con la testa.
    
    Io, viceversa, spalancai di netto gambe incurvando la schiena, in tal modo Marzia si ritrovò a ispezionare la totale visuale esplorando il meglio di me stessa, a pochi centimetri di distanza dalla ...