1. La mia Prima Volta da Maialina Ammaestrata


    Data: 14/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: AmelieBlackMambo, Fonte: RaccontiMilu

    ... ancora la lingua stretta tra due dita, e così quello che uscì fuori fu solo un ridicolo ammasso di suoni nasali, inframmezzati da un osceno sospirare.
    
    ‘Ahahah’, rise di gusto al mio patetico tentativo ‘ma guarda’questa vacca non sa nemmeno parlare’per fortuna, non ci serve che parli, vero troietta?’
    
    Mi lasciò andare la lingua, e con nonchalance si pulì dalla salive, strusciando le dita sulla mia faccia, spostando poi la mia attenzione sulle mie tettine.
    
    ‘Sai ora che ci penso capisco perché ti piacevano tanto le mie tette’ commentò mentre le palpava da sopra il vestito, svelando l’ illusione alimentata dal mio pushup ‘ Le tue sono così piccole che non puoi nemmeno chiamarle così. Sono delle mammelle, e tu non sei una donna, sei un animaletto, una piccola scrofa, hai capito’ forza fammele vedere’
    
    Esitando obbedii, con le guance che bruciavano per l’ imbarazzo, l’ umiliazione che mi stava facendo provare, e l’eccitazione che mi faceva pulsare le tempie. Tirai fuori le mie tettine dal tubino, e lei immediatamente si concentrò sui capezzoli turgidi, prese a pizzicarli a secco, per poi far ballare le mie tettine con degli schiaffetti. Io gemevo e questo la eccitava.
    
    ‘Mmmm. bene..così, puttanella… ti piace vero? Ti senti appagata? E’ così che vanno trattate le tette di una schiava’devono essere sempre offerte alla padrona, e i capezzoli sempre belli duri in sua presenza hai capito?’
    
    Annui, tremando dall’ eccitazione, e lo dissi per la prima volta: ‘Sì, ...
    ... Padrona’
    
    ‘Brava, schiava, impari in fretta’ prima, mentre mi fissavi come la puttanella in calore che sei, anche io ho notato qualcosa sai’hai proprio un culone, vero? Forza, mettiti a quattro zampe e fammelo vedere’
    
    Ormai non potevo fare altro, ero completamente soggiogata dal suo volere e così lo feci. Mi misi a quattro zampe, ora la ghiaia oltre alle ginocchia mi feriva anche i palmi delle mani, e tirai su il tessuto elasticizzato del tubino. Lei alla vista del mio slip nero che indossavo sotto, non resistette un secondo di più:
    
    ‘Ma guarda tu, che brutto culone che hai’è così grosso e tondo.. non te ne vergogni, brutta cagna?’
    
    Afferrò lo slip e lo tirò a sé, facendolo scivolare nella fessura tra le mie chiappone, dolorosamente.
    
    ‘Bisogna punirlo immediatamente! Non fiatare o ci scopriranno, mettiti in bocca gli slip anzi, tanto sono fradici, porca che non sei altro!’
    
    Ci mise un secondo, me li sfilò e mi ci riempì la bocca.
    
    Poi iniziò a sculacciarmi, con entrambe le mani, battendo sul mio culone come un tamburo, con forza e ritmo. Aveva alla mano destra un largo anello intarsiato, che lasciava dei segni sulle mie chiappe, martoriandole.
    
    Sentivo dal suo respiro affannato che se la stava godendo per bene e a darmele di santa ragione sul culo, e anche io ansimavo forte, attutita dalle mutandine che mi chiudevano la bocca.
    
    ‘Maiala, mi hai fatto eccitare. Forza vieni qui a leccarmela’
    
    E già afferrandomi per i capelli mi stava portando la testa tra le sue cosce, ...
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