1. I gemelli


    Data: 26/04/2019, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    ... tra le risatine mentre si passavano la palla per continuare ad umiliarmi fottendola oscenamente:
    
    ‘Già, così puoi sposartela, non vedi l’ora, no? Hahaha!!’
    
    Come siamo arrivati a questo, vi state chiedendo? Beh, per raccontarvelo dobbiamo tornare indietro di un paio di giorni, al giovedì pomeriggio in cui Jamie e Bryan arrivarono a casa nostra. Papà aveva insistito perché passassero con noi tutta l’estate o comunque almeno finché zia Deb non si fosse ripresa. Per parte mia non facevo certo i salti di gioia. D’accordo, erano pur sempre gli unici cugini che avevo e, tutto sommato, non mi dispiaceva avere un po’ di compagnia giovanile, invece di vivere sempre da solo con papà. Però non andavamo affatto d’accordo. Perché? Beh, per farla breve diciamo che erano due ragazzini arroganti convinti di essere di gran lunga migliori di me. Erano persino due anni più piccoli di me, accidenti! Avrebbero dovuto rispettarmi, o che so io! Beh, non era così! Erano tremendi, lo erano sempre stati, il loro passatempo preferito era prendermi in giro fino allo sfinimento, per qualunque cretinata gli passasse per la testa. Se non era la mia altezza, erano i capelli, o il naso un po’ aquilino, o il modo in cui parlavo, le battute che facevo… Insomma, capirete perché non ero propriamente estasiato all’idea di passare le vacanze estive con questi due. Ma era una situazione di emergenza. La sorella di mio padre, la loro madre stava divorziando dall’ennesimo marito e, prima che la situazione ...
    ... diventasse da terza guerra mondiale, papà si era fatto venire la brillante idea di guidare fino a San Diego e se li era caricati in macchina. Eravamo gli unici parenti che avessero. Zia Deb era rimasta incinta del ragazzo con cui usciva al liceo, un certo Nick, un nativo americano che, dopo la bella notizia, aveva visto bene di tagliare la corda lasciandola da sola a crescerli. Non l’avevano mai visto anche se, a sentire lei, erano la sua fotocopia.
    
    Scesero di macchina, due gocce d’acqua, indistinguibili, non fosse stato per un piccolo neo sul collo di Bryan. Alti circa 1,80, i fisici asciutti, tonici, atletici e scolpiti da oltre dieci anni di nuoto agonistico. I capelli nerissimi e quel taglio degli occhi particolare aggiungevano un’irresistibile fascino a due volti già bellissimi. Erano quelli che le ragazze chiamavano ‘fighi da paura’, i furbetti che a scuola guardano dall’alto in basso i tipi ‘normali’. Ecco, più o meno tipi come me. Non fraintendetemi, non che sia uno sfigato o niente del genere, sono pur sempre 1,70 m di muscoli asciutti ed avevo anch’io avuto il mio bel numero di esperienze con svariate ragazze. Ma il mio viso era tutto sommato… beh, direi dimenticabile, specialmente se paragonato ai loro.
    
    ‘Hey Stewe! Come butta amico?!’ Odiavo quel nomignolo e lo sapevano, per anni li avevo pregati invano di smettere di usarlo ma feci finta di niente:
    
    ‘Ciao ragazzi, ben arrivati!’ dissi loro cordialmente salutandoli. Loro si stiracchiavano dopo il viaggio e mio ...
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